Il tempo è stato eccellente, una giornata fresca e soleggiata di prima mattina, mano a mano sempre più calda, ha accompagnato la salita degli eugubini al Monte, con entusiasmo e speranza.
Il Cappellano della Festa dei Ceri, don Mirko Orsini: “La meta è il Signore risorto, e il nostro compito è quello di metterci sempre in cammino verso la Casa del Padre e di Sant’Ubaldo. Così la Festa dei Ceri diventa un’esperienza di conversione, di cambiamento della propria esistenza“.

Valerio Nicchi e Giuseppe Piccioloni Sant’Ubaldo
I Ceri hanno compiuto il percorso tradizionale di fronte all’Altare e sono usciti dalla Basilica tra l’entusiasmo generale. E’ così cominciata la discesa dei Ceri verso la città attraverso gli stradoni del Monte Ingino tra due ali di folla numerosissima.
GUBBIO – Gli eugubini si sono ritrovati questa mattina in Basilica per la Santa Messa e la discesa dei Ceri dal Monte Ingino alla città, storico appuntamento della prima domenica di maggio, che precede di alcuni giorni la Festa dei Ceri.
Il tempo è stato eccellente, una giornata fresca e soleggiata di prima mattina, mano a mano sempre più calda, ha accompagnato la salita degli eugubini al Monte, con entusiasmo e speranza.
I ceraioli sono stati accolti dai Rettori della Basilica di Sant’Ubaldo don Giuseppe Ganassin e don Pietro Benozzi. La Basilica offre anche servizio di connessione internet e servizi igienici.
Tutti in Basilica

Don Mirko Orsini
Erano presenti in Basilica Fabio Latini (Primo Capitano) e Oliviero Baldelli (Secondo Capitano), accompagnati dall’alfiere Marcello Cacciamani e dal trombettiere Marco Tasso.
I Capodieci della Festa dei Ceri 2025 Giuseppe Piccioloni, Giuliano Baldelli e Mattia Martinelli, accompagnati dai capocetta Valerio Nicchi, Andrea Bellucci e Matteo Bartolini.
Presenti anche i ceraioli più giovani, a cominciare dai Capodieci dei Ceri Mezzani Pietro Ragnacci (Sant’Ubaldo), Martino Mosca (San Giorgio) e Francesco Sannipoli (Sant’Antonio), così come quelli dei Ceri Piccoli Lorenzo Lazzeri (Sant’Ubaldo), Edoardo Silvestrelli (San Giorgio) e Giacomo Gaggioli (Sant’Antonio).
In rappresentazione dell’Università dei Muratori presente il Presidente Giuseppe Allegrucci, assieme a Ubaldo Minelli (Famiglia dei Santubaldari), Patrick Salciarini (Famiglia dei Sangiorgiari) e Ubaldo Gini (Famiglia dei Santantoniari).
Era presente anche il Presidente del Maggio Eugubino Marco Cancellotti, il sindaco Vittorio Fiorucci con la fascia tricolore e i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, con il Capitano dei Carabinieri Pasquale Moriglia e il Comandante di Stazione Simone Mattei.
L’omelia

Il Cero di Sant’Ubaldo
Il Cappellano della Festa dei Ceri, don Mirko Orsini: “E’ l’anno del Giubileo, tempo di riconciliazione e di speranza, e tutta la comunità è chiamata a rinnovare l’impegno spirituale. La Festa della nostra città diventa un’occasione per riaffermare la fede, il messaggio di pace e solidarietà.
Siamo tutti chiamati a essere ‘Pellegrini di Speranza’, questo è il tema di quest’anno santo, da riscoprire soprattutto in questo tempo di crisi e di incertezze, in cui molti hanno perso la fiducia.
La speranza è la forza che ci induce ad alzare lo sguardo, è con questa predisposizione interiore che siamo chiamati a vivere il Giubileo e la Festa dei Ceri, proprio come un cammino di gratitudine.
Tutta la vita di Sant’Ubaldo è proiettata al futuro. Sant’Ubaldo ha guardato al futuro con animo aperto, cuore coraggioso e mente lungimirante. La meta è il Signore risorto, e il nostro compito è quello di metterci sempre in cammino verso la Casa del Padre e di Sant’Ubaldo.
Così la Festa dei Ceri diventa un’esperienza di conversione, di cambiamento della propria esistenza. E allora, i pellegrini di speranza che alzano la testa, si dedicano al bene. Sono i figli della luce e del bene per tutti. I pellegrini di speranza sono quelli che percorrono la terra e offrono la pace.

Le girate nel Chiostro della Basilica
Oggi dobbiamo essere portatori sani di speranza, che vuol dire tenere la testa alta e pensare a quello che c’è quassù, alla pace, alla misericordia e alla riconciliazione“.
La discesa verso la Città di pietra
Gli squilli di tromba del trombettiere Marco Tasso hanno scandito, tra l’emozione generale, il distaccamento dei Ceri dai basamenti in pietra dove sono collocati durante tutto l’anno in Basilica.
I Ceri hanno compiuto il percorso tradizionale di fronte all’Altare e sono usciti dalla Basilica tra l’entusiasmo generale. E’ così cominciata la discesa dei Ceri verso la città attraverso gli stradoni del Monte Ingino tra due ali di folla numerosissima.
- Il Capodieci Giuseppe Piccioloni
- Il Capodieci Giuliano Baldelli
- Il Capodieci Mattia Martinelli
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Francesco Caparrucci – Fotografie Simone Grilli