Inaugurata la sede del Centro Antiviolenza di Gubbio presso gli Uffici comunali situati nel sottopassaggio di via Cavour. Il CAV Gubbio, gestito dall’Associazione Liberamente Donna, si prende cura delle donne vittime di violenza sul territorio eugubino gualdese. (attivo H24 al seguente numero 353.4143438).
Il CAV Gubbio è stato intitolato alla memoria di Maria Eda Panfili (per tutti Edes Panfili), donna di grandi valori morali, che ha speso tutta la sua vita nell’impegno politico e sociale, Consigliera comunale dal 1954 al 1993.
Durante l’inaugurazione è stata ricordata la signora Marzia Nicchi e l’iniziativa “Le coperte di Marzia” fortemente voluta in suo ricordo. Marzia Nicchi, prematuramente scomparsa nel luglio 2022, ha donato tutti i suoi organi salvando la vita a tante persone.
I proventi della vendita delle “coperte di Marzia”, 1.820 euro totali, sono stati bonificati dall’Università dei Sarti all’Associazione Liberamente Donna che gestisce il CAV Gubbio. Serviranno a sostenere le donne che denunciano i maltrattamenti e i loro bambini, visto che molte di loro a volte sono assolutamente prive di risorse economiche.
GUBBIO – E’ stata inaugurata la sede del Centro Antiviolenza Gubbio “Edes Panfili” (gestito dall’Associazione Liberamente Donna), presso gli Uffici comunali situati nel sottopassaggio di via Cavour, alla presenza dell’Amministrazione comunale, della Famiglia Tomassoni, di Manuela Marchi Presidente dell’Università dei Sarti, e delle rappresentanti della Commissione Pari Opportunità di Gubbio.
Il Centro Antiviolenza di Gubbio, fortemente voluto dall’assessore Simona Minelli che ha così realizzato un punto fondamentale del proprio mandato amministrativo, è intitolato alla memoria di Maria Eda Panfili (per tutti Edes Panfili), donna di grandi valori morali, che ha speso tutta la sua vita nell’impegno politico e sociale, Consigliera comunale dal 1954 al 1993.
Così amava ricordarla l’ex sindaco di Gubbio Sanio Panfili: “Ha vissuto con entusiasmo nell’interesse generale. Ha portato le donne eugubine ad un elevato livello culturale“.
Il Centro Antiviolenza di Gubbio si prende cura delle donne vittime di violenza sul territorio eugubino gualdese. (CAV di Gubbio 353.4143438 attivo h24).
L’inaugurazione del CAV di Gubbio, è stata anche l’occasione per ricordare Marzia Nicchi, una mamma eugubina prematuramente scomparsa nella notte tra il 9 e il 10 luglio 2022 a causa di un improvviso malore fisico, che ha donato tuti i suoi organi, come aveva lasciato scritto già quando era in vita: oggi “tante persone vivono grazie a lei”, spiegò alla Famiglia Tomassoni Nicchi il Professore dell’Ospedale di Perugia che si occupò dell’espianto degli organi.
La Signora Marzia e l’amica di una vita Rossana Nardelli, durante l’emergenza sanitaria 2020/2021, avevano iniziato a cucire “quadrotti” di lana (50×50 cm) per la realizzazione di coperte artigianali i cui proventi di vendita avrebbero dovuto finanziare inizialmente i Centri Antiviolenza toscani.
Dopo la morte prematura di Marzia Nicchi, la Signora Rossana Nardelli ha portato avanti il progetto “Le coperte di Marzia”, con il ricavato che è stato devoluto al Centro Antiviolenza di Gubbio, punto di riferimento fondamentale anche per tutta la Fascia appenninica, proprio nel giorno della sua inaugurazione.
I proventi della vendita delle coperte di Marzia, in tutto 1.820 euro, bonificati dall’Università dei Sarti all’Associazione Liberamente Donna, serviranno a sostenere le donne che denunciano i maltrattamenti e i loro bambini, visto che molte di loro a volte sono assolutamente prive di risorse economiche.
L’iniziativa “Le coperte di Marzia” è stata sostenuta dalla Famiglia Tomassoni Nicchi, dalla signora Rossana Nardelli di Ro.si. Tessuti, da Giuliana Baldinucci (responsabile Auser alto Chiascio), Lilli Mirabassi (Coordinatrice delle donne aderenti allo Spi Cgil alto Chiascio), Manuela Marchi (Presidente dell’Università dei Sarti), insieme alla Presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Gubbio, Lucia D’Acri.
Hanno realizzato i “quadrotti” tante donne di Gubbio, Gualdo Tadino e Perugia, il Centro Antiviolenza di Foligno, le Pro Loco di Costaccciaro e Sigillo, unitamente a tanti privati cittadini che non essendo capaci di cucire, hanno lasciato “gomitoli sospesi” come segno di solidarietà e di sostegno nei confronti dell’iniziativa.
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Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina