E’ una Madonna del cardellino, con Bambino e San Giovannino, proveniente dalla Collegiata di Cantiano gravemente danneggiata dall’alluvione del 15 settembre 2022. Tante le attribuzioni, anche al Perugino.

Tondo di Cantiano esposto a Gubbio

E’ possibile ammirare l’opera nei fine settimana presso la Chiesa dei Laici di Gubbio. Un’operazione espositiva nata dalla collaborazione tra Diocesi di Gubbio, Ufficio Beni Culturali diretto da Paolo Salciarini ed Elisa Polidori, la Parrocchia di Cantiano di don Marco Cardoni e la Soprintendenza delle Marche, con il benestare del comune di Cantiano.

GUBBIO – Alla Chiesa di Santa Maria dei Laici è esposta un’opera di indubbio interesse storico artistico, meglio conosciuta come il Tondo di Cantiano, una Madonna del cardellino, con Bambino e San Giovannino, proveniente dalla Collegiata di Cantiano, purtroppo recentemente coinvolta nell’emergenza alluvionale dello scorso 15 settembre.

Nata dalla collaborazione tra Diocesi di Gubbio, in particolare con l’Ufficio Beni Culturali diretto da Paolo Salciarini ed Elisa Polidori, la Parrocchia di Cantiano guidata da Don Marco Cardoni e la Soprintendenza delle Marche ed il benestare del comune di Cantiano, l’operazione espositiva è in primis attività di tutela del bene, la collegiata infatti è stata gravemente lesionata durante l’alluvione, e la salvaguardia di questa straordinaria opera era di fondamentale importanza.

L’esposizione alla Chiesa dei Laici, parte del Polo Museale Diocesano cittadino, non è stata casuale, principalmente le condizioni microclimatiche, ne hanno decretato la sede migliore, in seconda istanza, il confronto con il già presente Gonfalone attribuito ad un giovane Raffaello, ne hanno creato un sorta di wunderkammer immaginaria…

Tante le attribuzioni, la prima la più ricordata nei documenti, è quella a Perugino, o ad un suo seguace come Eusebio da San Giorgio, ma ancora alla bottega di Pintoricchio, ad aneliti raffaelleschi, oppure ad una area forse più umbro-toscana.

Il “Tondo di Cantiano” esposto ai Laici

Resta di certo che il Tondo, ascrivibile ai primi dieci anni del 1500, viene donato da Aurora Capizzucchi in Ruis, romana di famiglia altolocata, al canonico Antonio (De) Fabis, suo parente, probabilmente ad inizio del 600’, così recita una lapide commemorativa presente in Collegiata. Come il Tondo sia arrivato a Cantiano e perché, non si hanno certezze.

Giordana Benazzi sta dedicando all’opera nuovi studi (tramite la ricerca di nuove documentazioni), che potrebbero aprire scenari inaspettati. E’ possibile ammirare l’opera nei fine settimana recandosi presso la Chiesa di Santa Maria dei Laici in Piazza 40 Martiri a Gubbio.

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La Redazione