La scoperta è di Vincenzo Traversini che stava passeggiando da quelle parti e ha visto grandi fossili su lastre larghe circa un metro. Le piogge torrenziali dei giorni dell’alluvione a Cantiano le hanno probabilmente trascinate o comunque scoperte. È stata avvisata l’Amministrazione comunale che allerterà l’Istituto di competenza per le indagini sul caso.

I fossili sul Monte Catria

CANTIANO – È trascorso un mese dalla data che ha segnato il comune di Cantiano per sempre. Trenta giorni da quel fatidico 15 settembre in cui la pioggia è caduta in quantità impressionante da superare ogni record e ha trascinato  con sé la storia di un Paese.

Il Sindaco Piccini e l’Amministrazione comunale si adoperano continuamente per far si che la tragedia non cada nel dimenticatoio lasciando centinaia di attività e di privati in enormi difficoltà.

Molte strade, vie, sentieri hanno risentito del passaggio dell’acqua. Tra queste c’è il “sentiero …” del Monte Catria, alle pendici del Tenetra. La salita è piuttosto ripida e occorre fare attenzione.

Vincenzo Traversini, di Cantiano, conosce molto bene la zona e mentre passeggiava da quelle parti è rimasto sorpreso dal ritrovamento di grandi fossili su lastre larghe circa un metro. Le piogge torrenziali le hanno probabilmente trascinate o comunque scoperte.

L’eccezionale e drammatico evento che ha sconvolto il paese sta portando a galla reperti paleontologici che saranno oggetto di studi. È stata avvisata l’Amministrazione comunale che allerterà l’Istituto di competenza per le indagini sul caso.

Serena AgostinelliFotografie Cronaca Eugubina