I cittadini e titolari di attività presenti lungo la statale Contessa, si chiedono “che cosa sarebbe potuto accadere con la strada chiusa, da dove sarebbero arrivati i soccorsi in quel caso, dall’Umbria o dalle Marche? L’Ospedale di Cagli è stato chiuso, quindi il 118 delle Marche arriverebbe da Urbino Fossombrone o Fano, cioè da distanze notevoli.
Mentre il 118 dell’Umbria sarebbe costretto a percorrere la vecchia strada nel bosco parallela alla galleria oppure passare per Scheggia e fare un tragitto lunghissimo per arrivare a San Bartolomeo. Si tratta di un problema di strettissima attualità“.
GUBBIO – Sabato sera 6 agosto una persona adulta residente lungo la statale 452 Contessa è stata colta da improvviso malore e soccorsa dal 118 proveniente dall’Ospedale comprensoriale di Branca. Si è trattato di un intervento di massima urgenza andato a buon fine.
I cittadini residenti lungo la Contessa, sia nel tratto umbro che in quello marchigiano, spiegano che quando in autunno la statale 452 dovrà rimanere chiusa a lungo per la ristrutturazione del viadotto, questi soccorsi urgenti potrebbero essere messi a repentaglio, perchè “non è pensabile che il 118 passi per una mulattiera di montagna (la vecchia strada), oppure che passi per Scheggia per raggiungere l’abitato di San Bartolomeo, che in questo caso rimarrebbe isolato“.
I cittadini spiegano che a Cagli l’Ospedale è stato chiuso, quindi se i soccorsi dovessero arrivare dalle Marche, arriverebbero da Urbino Fossombrone o Fano. Territori davvero molto lontani rispetto agli insediamenti urbani lungo la Contessa o alla frazione di San Bartolomeo.
“E’ un problema di stretta attualità e difficile da risolvere. – spiegano al nostro giornale cittadini e titolari di attività lungo Flaminia e Contessa – La possibile chiusura per mesi della Contessa per la riqualificazione del viadotto getterebbe questo territorio nell’isolamento totale. Per questo motivo vanno studiate alternative viarie in grado di tutelare la popolazione locale, composta prevalentemente di persone anziane”.
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Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina
