I dati elaborati da Ires Cgil Umbria evidenziano che le imprese registrate nell’anno 2020 nel Comune di Gubbio sono 3.472, a Fossato di Vico 315. Le nuove iscrizioni sono di 154 a Gubbio e 19 a Fossato di Vico. Le cessazioni di attività vanno da 145 del Comune di Gubbio a 9 del Comune di Fossato di Vico

Cronaca Eugubina n.215

GUBBIO – L’economia eugubina sta cercando di ripartire con l’arrivo in città dei primi visitatori dopo le riaperture delle attività della ricezione turistica e della ristorazione, ma ci vorrà tempo per ritornare agli standard lavorativi precedenti all’emergenza sanitaria.

Inefficaci gli aiuti di Stato accreditati ad aprile, che per molte attività sono bastati soltanto per pagare una mensilità di affitto, qualche piccola fattura ai fornitori, bollette di luce e acqua e poco altro. I problemi principali al momento sono la carenza di liquidità e lo scarso potere di acquisto dei cittadini, fiaccati da mesi di cassintegrazione e in molti casi (soprattutto in ambito femminile e giovanile) dalla perdita del lavoro.

Da questo punto di vista, sono di grande rilevanza i dati elaborati da Ires Cgil Umbria per il territorio dell’alto Chiascio, e in particolare per i Comuni di Gubbio e Fossato di Vico. L’approfondimento di Ires Cgil mette in evidenza territori pesantemente colpiti dalla crisi dovuta alla pandemia, in modo particolare il sistema delle piccole aziende e l’occupazione.

I dati evidenziano che le imprese registrate nell’anno 2020 nel Comune di Gubbio sono 3.472, a Fossato di Vico 315. Le nuove iscrizioni sono di 154 a Gubbio e 19 a Fossato di Vico. Le cessazioni di attività vanno da 145 del Comune di Gubbio a 9 del Comune di Fossato di Vico.

Secondo la Cgil Umbria: “Sono necessari nuovi investimenti pubblici per determinare una ripresa che abbia i suoi effetti sul piano occupazionale e per il superamento delle disuguaglianze, è fondamentale uno snellimento delle procedure per la realizzazione dei progetti”.

Francesco Caparrucci Fotografie Cronaca Eugubina