Il Sindaco ha verificato come i dati esistono già e dicono che lo stato dell’aria a Gubbio è migliore delle altre città umbre. Le polveri fini sono ai livelli più bassi rispetto agli altri territori, così come i metalli pesanti. Polveri fini primarie che vengono comunque per quasi il 90% dai riscaldamenti domestici e per il 3,8% dall’industria
GUBBIO – Continuano le visite allo stabilimento Colacem di Gubbio per parlare di processo produttivo, tecnologie d’avanguardia, sostenibilità ambientale e combustibili come il CSS.
Dopo le 180 persone che sabato scorso hanno conosciuto da vicino l’impianto industriale, ieri 23 luglio è stata la volta del Sindaco di Gubbio Stirati insieme a tutti i componenti della giunta comunale. Tra gli ospiti anche la Presidente delle Cementerie Barbetti Antonella Barbetti accompagnata dal proprio direttore generale Bartolo Mignosa e dal direttore delle relazioni esterne Rocco Girlanda.
Una presentazione sulle fasi di produzione del cemento, sulle tecnologie implementate, sulle materie prime e sui combustibili utilizzabili, ha anticipato la visita vera e propria alla sala centralizzata, dalla quale si controlla ogni singolo aspetto del processo, con 15 mila sensori attivi che forniscono informazioni online.
Attraverso un suggestivo passaggio panoramico si è passati alla zona del forno che a 1500 gradi produce un semilavorato chiamato clinker, componente essenziale per fare cemento.
Si è analizzato il tema dei CSS, quello specifico per i forni da cemento, regolamentato dal DM 22 del 14 febbraio 2013, non il decreto citato a sproposito in alcuni manifesti. Ci si è soffermati anche sulle ragioni tecniche e impiantistiche che assicurano una piena compatibilità della produzione del cemento con le esigenze di un ambiente salubre.
Su questo importante aspetto sono stati condivisi con il Sindaco Stirati e con la giunta le informazioni sulla qualità dell’aria che da moltissimi anni ben 5 centraline Arpa (quante ne ha l’intera area metropolitana di Milano!) registrano sul territorio eugubino.
Il Sindaco ha verificato come i dati esistono già e dicono che lo stato dell’aria a Gubbio è migliore delle altre città umbre. Le polveri fini sono ai livelli più bassi rispetto agli altri territori, così come i metalli pesanti. Polveri fini primarie che vengono comunque per quasi il 90% dai riscaldamenti domestici e per il 3,8% dall’industria.
I metalli pesanti monitorati anch’essi da moltissimi anni, e che hanno molte origini diverse, presentano a Gubbio valori, come quello del piombo, anche 175 volte sotto la soglia del livello di buona qualità dell’aria! Anche in questo caso, la centralina di Gubbio si distingue per avere i livelli più bassi delle altre centraline umbre che fanno lo stesso monitoraggio di elementi come arsenico, cadmio, nichel e lo stesso piombo.
La conclusione è che pregiudizi e paura irrazionale, originati anche semplicemente dalla non conoscenza, quelli sì possono inquinare una serena e ragionevole riflessione sulle politiche europee “verdi” che spingono le cementerie del continente a utilizzare CSS per migliorare la qualità delle emissioni di CO2, per combattere efficacemente e concretamente i cambiamenti climatici.
Una via obbligata per le due aziende eugubine del cemento che rappresentano oggi un esempio di cultura d’impresa avanzata e un indubbio contributo alla sostenibilità economica della comunità.
La serie di visite programmate non è terminata, proseguirà oggi e la prossima settimana con altri cittadini e rappresentanti delle istituzioni.
Comunicato stampa