Una signora di Jessup di origini eugubine ha scritto in un messaggio: “Le Bandiere Italiane volano qui a Jessup in supporto per i nostri fratelli e sorelle“. Altri messaggi sono giunti dal Lussemburgo, da Thann, Toronto, Vancouver, Australia, Svizzera, Germania e Nuova Zelanda
GUBBIO – Il dottor Mauro Pierotti, da oltre 40 anni medico anestesista rianimatore presso l’Ospedale di Gubbio e quello di Branca, dove è stato anche responsabile del blocco operatorio, e Presidente dell’Associazione “Eugubini nel Mondo“, racconta a Cronaca Eugubina dei centinaia di messaggi giunti in questi giorni da eugubini di tutto il mondo.
Messaggi di partecipazione e di incitamento per il difficile momento che sta attraversando l’Italia, alle prese con l’emergenza Coronavirus. Messaggi che sono giunti al Dottor Mauro Pierotti tramite mail, social e moderne tecnologie comunicative.
“I contatti con gli eugubini nel mondo sono davvero tanti. – spiega il Dottor Mauro Pierotti – Si tratta di messaggi di partecipazione, di incitamento e anche di preoccupazione per le loro località di origine. Sono messaggi sia di italo americani, che di persone e ragazzi che eugubini di origine non sono, ma che si sentono oramai tali.
L’interesse per l’Italia è tanto. A Jessup hanno esposto fuori dalle case la Bandiera Italiana in segno di solidarietà. A questo proposito una signora di origini eugubine ha scritto ‘le Bandiere Italiane volano qui a Jessup in supporto per i nostri fratelli e sorelle’.
Ma più in generale messaggi sono giunti anche dalle comunità eugubine in Lussemburgo e a Thann, e da altri eugubini che si trovano a Toronto, Vancouver, in Australia, Svizzera, Germania e Nuova Zelanda, soltanto per citarne alcuni.
La domanda più comune è ‘Come va a Gubbio?’. Sono messaggi semplici, che testimoniano il desiderio di informarsi e sapere. Molti chiedono anche informazioni sulla Festa dei Ceri perché hanno prenotato viaggi per l’Italia e perché si ricordano della ‘Cena di benvenuto‘ del 13 maggio, ma al riguardo al momento non siamo in grado di dare loro alcuna risposta.
Ora l’obiettivo è limitare il diffondersi dell’infezione, in modo tale da dare al nostro Sistema sanitario nazionale, che ha grandi potenzialità e qualità, la possibilità di non essere ingolfato e di dare risposte a tutti. Se ci atterremo scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Governo e dall’Autorità sanitaria, vinceremo sicuramente la battaglia. Per cui rinnovo l’appello di restare a casa“.
Francesco Caparrucci