Ubaldo: “Lo sport è uno stimolo, è la riscoperta di se stessi attraverso un progetto di vita, è la ricostruzione di se stessi. Ogni qualvolta in Italia c’è bisogno di una testimonianza attiva, io mi offro e vado

Foto Judoka Ubaldo Cecilioni

Judoka Ubaldo Cecilioni

GUBBIO – Per la settima volta consecutiva l’atleta eugubino Ubaldo Cecilioni ha vinto il Titolo italiano di Judo nella categoria fino ai 100 kg senior, questa volta a Napoli presso la palestra Partenope, che ha ospitato i campionati tricolori della Fispic (Federazione Italiana Sport per Ipovedentei e Ciechi) 2017/18 e il Trofeo Partenope Fijlkam 2018.

Le vittorie

Quattro gli atleti in categoria che si sono affrontati in un girone all’italiana. Ubaldo ha disputato per primo lo scontro diretto contro l’ipovedente Diego Poli vincendo per hippon al golden score, oltre il tempo regolamentare, con l’immobilizzazione dell’avversario a terra. Un successo che gli è valso il titolo tricolore.

Ubaldo ha poi affrontato gli altri due combattimenti contro altrettanti atleti normodotati per la conquista del Trofeo Partenope vincendo una partita e perdendo l’altra. Un risultato che però, ai punti, ha premiato Cecilioni. Nella somma dei punteggi della classifica Ubaldo Cecilioni è risultato primo anche nel Trofeo Fijlkam.

Ubaldo Cecilioni

La storia, il presente e il futuro 

Ubaldo combatte da tempo per il Centro Judo Ginnastica Tifernate, del maestro Augusto Mariotti. Mentre a Gubbio la sua preparazione atletica è curata da Sauro Nardelli della palestra Nuova Azzurra. Ma circa sei volte l’anno si allena anche a Napoli con Pino Maddaloni, medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Sidney 2000.

Abbiamo contattato telefonicamente Ubaldo Cecilioni, e questo è quanto ci ha detto: “Lo sport ha un’importanza profonda sul soggetto che lo pratica. Il Judo per il non vedente è importantissimo perché aiuta a sviluppare l’autocoscienza, l’autodifesa personale, il coraggio nell’affrontare la vita esterna. Non a caso il Judo è uno sport di azione e reazione. 

Il Judo è una disciplina Paralimpica che ha raggiunto un ottimo livello qualitativo e tecnico agonistico in ambito internazionale. Alcuni atleti combattono contro atleti normodotati, come in Spagna dove esiste un’unica Federazione. Anch’io a Napoli e Città di Castello, mi trovo ad allenarmi con atleti normodotati, cosa che permette un confronto alla pari. Come tu apprendi dall’altro, l’altro apprende da te. 

Dopo che mi sono volontariamente escluso dalla Nazionale nel 2014, il mio massimo palcoscenico sono i Campionati Nazionali di Judo, che vinco regolarmente da sette anni. Ho partecipato anche a tre Campionati nazionali organizzati dallo CSEN (Ente promozionale del Coni), con 2 secondi posti e una vittoria nel 2016, oltre al 2° posto in Coppa Italia. 

Da alcuni anni vengo chiamato nelle scuole, dove porto un messaggio di sport e di vita. Lo sport è uno stimolo, è la riscoperta di se stessi attraverso un progetto di vita, è la ricostruzione di se stessi. Ogni qualvolta in Italia c’è bisogno di una testimonianza attiva, io mi offro e vado”.

Cosa si sente di dire agli eugubini che da tanti anni la seguono e fanno il tifo per lei?

Posso dire che c’è un interesse attivo e positivo nei miei confronti da parte degli eugubini. Nel 2017 Umbertide ha ospitato i Campionati Italiani di Judo, sarebbe bello avere un evento così importante anche a Gubbio. Dopo tanti anni di combattimenti e sette titoli italiani, vorrei chiudere la carriera con una vittoria nella mia città.

Nei tanti incontri nelle scuole eugubine a cui ho partecipato da testimonial, ho sempre detto che per me lo sport è un processo motivazionale di crescita. Ho cercato di diffondere un messaggio positivo: sono un non vedente ma mi alleno, mi sposto, credo in me stesso e cerco di realizzare i miei sogni grazie allo sport“.

Di Francesco Caparrucci