Il sindaco Filippo Stirati: “Questo è un luogo che ha rappresentato una grande conquista per la nostra città, è veramente un luogo del cuore con la vicina Basilica di Sant’Ubaldo. Questo è un luogo che nel momento in cui è stato valorizzato ha rappresentato un’occasione di svago, di incontro, di amicizia, di relazione, di solidarietà per tanti cittadini“

La targa per Mario Rosati
GUBBIO – Questo pomeriggio (domenica 3 giugno), presso il Parco Coppo di fronte alla struttura gestita dai fratelli Fabrizio e Walter Alunno, si è svolta una cerimonia per l’apposizione di una targa in ricordo di Mario Rosati, assessore comunale negli anni ’70 e scomparso nel 1980.
La targa reca la scritta: “Il Parco di Coppo fu realizzato grazie all’azione congiunta del Comune di Gubbio e della Provincia di Perugia. Il Parco fu inaugurato nel 1972 dal Presidente Ilvano Rasimelli e dal Sindaco Pier Luigi Neri.
L’assessore Mario Rosati fu per lunghi anni il vigile valorizzatore di questo patrimonio della Città di Gubbio”.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, il sindaco Filippo Mario Stirati, la consigliera provinciale Erika Borghesi e il consigliere regionale Andrea Smacchi, Lucio Lupini, presidente del Maggio Eugubino, associazione di cui Rosati ha fatto parte per anni.
Mario Rosati riteneva Gubbio la città più bella del mondo. Negli anni è stato promotore di tante iniziative di varie associazioni eugubine quali Maggio Eugubino, Eugubini nel Mondo e la Società Balestrieri. Inoltre ha dato un grande impulso all’iniziativa che ha dato vita al Parco Coppo, ad esempio è stato lui a volere sia i giochi per i bambini che le panchine per sedersi.
Come la famiglia ha raccontato a Cronaca Eugubina: “Aveva a cuore l’organizzazione della Festa dei Ceri, voleva che i ceraioli mettessero le divise nel giorno della Festa. Amava Sant’Ubaldo ed era un appassionato ceraiolo santubaldaro, una persona che amava veramente Gubbio”.
E poi il nipote Andrea Ianni, sempre a Cronaca Eugubina ha aggiunto: “Sono orgoglioso di questa iniziativa, per me era praticamente una seconda casa perché il nonno veniva sempre qui. Sono contento che gli hanno fatto questa targa, perché lui ha dato tanto a questo posto, ci ha passato tanto tempo. Tutto il Parco è intitolato a lui perché diciamo che se c’è il Parco Coppo è per merito suo”.
“Per chi amministra – ha affermato il Sindaco Stirati – una delle gratificazioni è proprio questo senso della memoria e soprattutto la consapevolezza di aver contribuito a migliorare la nostra comunità.
Questo è un luogo che ha rappresentato una grande conquista per la nostra città, è veramente un luogo del cuore con la vicina Basilica di Sant’Ubaldo che rappresenta uno dei fatti identitari più forti per gli eugubini.
Questo è un luogo che nel momento in cui è stato valorizzato ha rappresentato un’occasione di svago, di incontro, di amicizia, di relazione, di solidarietà per tanti cittadini.
Quindi è giusto rendere merito ed esprimere un sentimento di gratitudine, oltre che un commosso ricordo nei confronti di Mario Rosati che ho avuto il piacere e il privilegio di conoscere, ho raccolto tanti consigli e insegnamenti con quella capacità di vivere la città, di esprimere l’eugubinità, di essere strettamente attaccati a questa terra com’è giusto che debbano fare tutti gli amministratori e Mario Rosati aveva un senso della città, delle tradizioni e la capacità di promuovere Gubbio che muoveva anche i primi passi nel mondo”.
Andrea Smacchi e Erika Borghesi, oltre a ricordare la figura di Mario Rosati, si sono voluti soffermare sull’importanza di questo luogo di aggregazione, sottolineando anche l’impegno dei proprietari della struttura in legno adibita a bar e ristorante Fabrizio e Walter Alunno, che è stata ulteriormente ampliata per poterne usufruire tutto l’anno e non solo durante la stagione estiva.
Infine, in conclusione degli interventi, Pier Luigi Neri, oltre che a ripercorrere la storia di questo luogo che ha vissuto in prima persona assieme a Mario Rosati, ha sottolineato: “Ricordando con questa targa Mario Rosati si vuole ricordare una cosa, la memoria senza futuro è sterile, ma il futuro senza memoria è orfano, quindi lunga e costante vita ad una comunità che di generazione in generazione ricorda e fa e non ricorda e dimentica”.
Di Ilaria Stirati – Fotografie Cronaca Eugubina