Lucio Lupini: “Ceraioli siamo tutti noi che condividiamo questa Festa, che diciamo è la Festa più bella del mondo e probabilmente lo è davvero“.

Ubaldo Minelli:Elementi dei ceraioli anziani che sono importantissimi sono l’esperienza e la saggezza“. Il Capodieci del 1982 Ivo Ragni Calzuola: “Il Cero unisce e non divide

I Capodieci 2018

GUBBIO (F.C.) – Oltre 400 ceraioli anziani hanno partecipato oggi (martedì 1° maggio) al tradizionale “Pranzo del Ceraiolo Anziano“, che si è tenuto nelle sale degli Arconi di Palazzo dei Consoli.

Presenti i Presidenti delle Famiglie ceraiole Ubaldo Minelli, Vittorio Fiorucci e Alfredo Minelli. I Capodieci 2018 Fabrizio Martini, Giorgio Angeloni e Giovanni Vantaggi. Il Presidente dell’Università dei Muratori Fabio Mariani, del Maggio Eugubino Lucio Lupini e il sindaco Filippo Stirati.

L’idea del “Pranzo del Ceariolo Anziano” nacque 17 anni fa, su iniziativa del Capodieci di San Giorgio Piero Angelo Radicchi “Zanzi inizialmente con una cena nella Taverna del Santo Guerriero. Poi l’iniziativa si è allargata alle altre Famiglie ceraiole, all’Università dei Muratori, al Maggio Eugubino e alla Diocesi, e come location si è scelta quella degli Arconi perché il numero dei partecipanti è progressivamente aumentato.

Il Presidente della Famiglia dei Santubaldari, l’avvocato Ubaldo Minelli, ha dichiarato: “Tra i tanti appuntamenti che precedono la Festa dei Ceri secondo me questo è uno degli appuntamenti più importanti perché è il riconoscimento da parte dei giovani ceraioli ai ceraioli anziani, cioè coloro che ci hanno dato il testimone della Festa dei Ceri.

Noi siamo enormemente grati a chi ci ha preceduti, nello statuto della Famiglia dei Santubaldari uno dei valori fondamentali è proprio il rispetto del ceraiolo anziano per la tradizione che ci ha trasmesso, per cui l’appuntamento di quest’oggi è uno dei più belli in avvicinamento al 15 maggio.

Elementi dei ceraioli anziani che sono importantissimi sono l’esperienza e la saggezza. Il giovane è portato ad un comportamento a volte irruento e al di sopra delle righe, il ceraiolo anziano in Taverna è capace di smussare ogni spigolatura e quindi direi è fondamentale da questo punto di vista”.

Ivo Ragni Calzuola, Capodieci di Sant’Ubaldo nel 1982, ha invece raccontato come vivono questa giornata i ceraioli anziani: “Oggi è una giornata bella perché mi ha permesso di vedere tanta gente, prima eravamo su un ‘campo di battaglia’ oggi siamo qui in un momento di felicità, ma anche di tanta nostalgia. Un plauso a chi ha organizzato questa Festa e ci ha permesso di ritrovare tanti vecchi ‘combattenti’ del Cero. Oggi esistiamo solo noi ceraioli anziani e meno anziani”.

Il Capodieci Calzuola poi ha concluso con un messaggio rivolto ai ceraioli più giovani e con un bel ricordo della sua carriera ceraiola: “La vita del Cero l’ho interpretata prima da ‘combattente’ e poi da saggio. Adesso dico ai giovani godetevi questa Festa, l’importante è viverla bene. La sera dei Ceri ci abbracciamo, ci vogliamo bene, non vince nessuno e vincono tutti.

Quello che mi porto dentro sono tutte le amicizie, con il presidente e con i miei colleghi delle Case Popolari con i quali ho trascorso tutta la gioventù insieme. Dopo anche con tutti gli amici di San Giorgio e di Sant’Antonio, il Cero unisce non divide”.

Il sindaco Filippo Stirati ha dichiarato: “Credo che questa sia una delle giornate più significative perché la presenza di queste persone che, ciascuna nel proprio Cero, ha dato veramente tanto in termini di dedizione, passione, impegno e sacrificio, sta a testimoniare il senso stesso dei Ceri che sono una continua trasmissione, di generazione in generazione, di valori, senso di appartenenza, attaccamento, di legame di amicizia e solidarietà che si rinnova continuamente, ma al tempo stesso mantiene questo senso di storia e di memoria.

Credo che sia giusto dedicare una giornata a questi ceraioli che stanno a rappresentare questo legame col passato che si aggiorna costantemente con le nuove generazioni, i nuovi ceraioli in questo continuo dialogo che rappresenta il senso stesso della Festa.

Questo interpreta il valore plurisecolare che i Ceri continuano ad avere mantenendosi identici a loro stessi, ma al tempo stesso rinnovandosi continuamente”.

Abbiamo poi intervistato il Presidente del Maggio Eugubino, Lucio Lupini, che ha spiegato: “E’ importantissima questa giornata, perché se la Festa è arrivata a noi in questa maniera ciò è dovuto anche agli anziani.

Avere a disposizione la testimonianza di questi valori da trasmettere per il futuro è importante e testimonia un’altra cosa interessante, vale a dire che tutti siamo ceraioli, i bambini, i giovani, gli adulti, le donne, gli anziani, perché poi il senso della Festa è questo.

Ceraioli siamo tutti noi che condividiamo questa Festa, che diciamo è la festa più bella del mondo e probabilmente lo è davvero. Bisogna lavorare tanto per mantenerla così com’è e trasmetterla ogni anno meglio di come l’abbiamo lasciata perché questa festa così straordinaria è un patrimonio incredibile”.

Di Ilaria StiratiFotografie e video Cronaca Eugubina