Il Sindaco Stirati: “La rivoluzione compiuta in questi ultimi anni dai social ha comportato un maggiore grado di autonomia di capacità di decodificazione della realtà e di capacità interpretativa della realtà stessa che può degenerare in un cattivo uso di questi strumenti

GUBBIO (F.C.) – Si è tenuto stamattina presso il Centro Servizi Santo Spirito l’incontro dal titolo “Siamo ragazzi di oggi” realtà e prospettive. L’incontro è stato promosso dalla scuola media Mastro Giorgio Nelli e dall’associazione il Coraggio della paura in rappresentanza della quale era Presente l’avvocato Francesca Pieri.

Il convegno è stato reso possibile grazie anche al patrocinio del Miur (Ministero dell’Istruzione), del Comune di Gubbio, di Rai2 e dell’Ordine degli Avvocati.

L’avvocato Francesca Pieri ha spiegato che il convegno è articolato in due parti: la mattina è rivolto al pubblico di ragazzi delle terze medie della scuola Mastro Giorgio Nelli e proseguirà poi nel pomeriggio rivolgendosi ad un target diverso fatto di avvocati, famiglie ed insegnanti.

Si tratta del quarto anno che l’associazione il Coraggio della paura è impegnata in questo tipo di iniziative il cui filo conduttore è proprio la prevenzione delle forme di bullismo.  L’avvocato Pieri ha poi spiegato come durante il pomeriggio le insegnanti presenteranno un documento che fa una sorta di sintesi delle proposte emerse durante la giornata da sottoporre all’attenzione ed approvazione degli insegnanti presenti.

Moderatore dell’incontro il giornalista Giacomo Marinelli Andreoli, tra i relatori Stefania Studer autrice della trasmissione televisiva mai più bullismo, Federico Moccia autore e regista televisivo e Michele Afferrante capostruttura di Rai 2 giornalista e autore.

A portare i saluti il Sindaco Stirati che ha sottolineato l’azione meritevole portata avanti non solo dall’associazione il Coraggio della paura e dalla scuola media Nelli Mastro Giorgio, ma anche dalla Rai che con il suo servizio pubblico ha dedicato un ampio spazio a un tema molto delicato e sfidante per la politica.

Si tratta di ristabilire il senso dei valori e dei principi di una comunità che vuole essere educante ed educativa, ristabilire la priorità della scuola che deve tornare ad essere il baricentro della comunità. Stiamo vivendo una fase di forte crisi dell’autorità e della rappresentanza.

La rivoluzione compiuta in questi ultimi anni dai social ha comportato un maggiore grado di autonomia di capacità di decodificazione della realtà e di capacità interpretativa della realtà stessa che può degenerare in un cattivo uso di questi strumenti.

Ciò rappresenta un elemento pericolosissimo. Bisogna riconsegnare ai giovani una dimensione sentimentale affettiva che molto spesso la scuola ha trascurato a favore della dimensione prettamente razionale con il rischio di creare una popolazione di anaffettivi“.

Agli studenti sono stati mostrati alcuni episodi tratti dal format “Mai più bullismo” in onda su Rai 2. Un format giunto alla sua terza edizione: è un formato internazionale ma l’Italia è stato l’unico paese nel quale il programma è riuscito a raggiungere appunto la sua terza edizione.

E’ un programma difficile perché non è una mera raccolta di storie.ha spiegato l’autriceEsige rispetto, esige capacità di interlocuzione con famiglie scuola e ragazzi. Il format racconta storie di ragazzi normali, di ragazzi che hanno voglia di imparare a crescere e di divertirsi ma che ne sono vittime appunto di bullismo.

Di un disagio che è molto più grande di loro e lo fa attraverso un vero e proprio reality perché i ragazzi di volta in volta coinvolti venivano dotati di telecamere nascoste con le quali raccontavano e riprendevano direttamente quella che era la loro vita non solo durante le mattine a scuola ma anche nei pomeriggi facendo visionare messaggistiche  e chat.  

Ciò che viene ripreso viene poi sottoposto alla visione dei compagni di scuola e attraverso un’attività di coaching di interlocuzione a viso aperto si cerca di far affiorare quelle che sono le dinamiche, le tensioni, il perché di certi comportamenti aggressivi per poi passare alla parte propositiva e ricostruttiva del rapporto attraverso attività di team building tese proprio a ricostruire il gruppo”.

Michele Afferrante, autore televisivo e capostruttura di Rai2, è anche autore del libro dal titolo “Conversazioni con mia figlia” raccolta di pensieri e dialoghi che di volta in volta emergevano durante la sosta fuori dai cancelli della scuola durante i tre anni in cui la figlia frequentava la scuola media.

Ha sottolineato la “necessità e la possibilità di costruire una comunicazione emotiva e sentimentale specificando come in realtà emozioni e sentimenti si collochino su due piani diversi“. Afferrante si è rivolto alla platea con queste parole: “Voi siete la generazione delle emozioni dovete lavorare sui sentimenti perché questi ultimi implicano la relazione con l’altro, dovete dunque riscoprire la bellezza di costruire legami“.

Federico Moccia ha raccontato nei suoi libri il mondo dei giovani con una grande capacità di far personificare il lettore nei panni dei protagonisti, una grande capacità di raccontare la complessità del mondo degli adolescenti.

Moccia si è rivolto i ragazzi presenti spronandoli e invitandoli a riscoprire la lettura perché “solo attraverso la lettura si acquista la capacità di dialettica nei confronti degli altri, la capacità di reagire, di dire la propria perché gli attacchi contrariamente a quanto si possa pensare non sono limitati alle 5 ore che i ragazzi stanno dietro i banchi: in realtà il mondo del bullismo pervade tutta la loro quotidianità perché sono attacchi che spesso proseguono tutto il giorno in virtù  dell’essere sempre connessi, dell’essere sempre in rete“.

Di Fabiana BlasiFotografie Cronaca Eugubina