Germana Bartoli: “Per il titolo della mostra ho preso spunto da un articolo che una giornalista ha scritto su di me alcuni mesi fa, definendomi come quell’artista che entra nell’animo altrui in punta di piedi ma con una forza emotiva quasi eroica. A me queste parole sono piaciute e sono state anche gratificanti, e da lì è nato il titolo ‘Forte, forte… in punta di piedi‘
GUBBIO – Il rosso, colore che veste i papaveri di un’infanzia trascorsa a rincorrersi nei campi di grano, non manca mai. E’ questo il primo dato estetico che si nota nel vedere le opere di Germana Bartoli, che a Gubbio, nelle storiche e suggestive sale del Museo Diocesano ha tenuto la sua mostra personale dal titolo “Forte, forte… in punta di piedi”.
“Per me è un onore poter dare il contributo dell’Inner Wheel Club a una mostra così magica. – ha detto Cecilia Passeri – perché quando ci si sofferma a osservare queste opere la prima sensazione che si prova è proprio quella della magia. Si entra in un’universo diverso, si sta lì e si sente una sensazione di forza, di potenza, una grande energia“.
“Nella mia storia ci sono state delle donne molto importanti. – ha spiegato Germana Bartoli – Mia madre, mia sorella e poi le amiche. Sono state queste donne che mi hanno dato fiducia, e hanno creduto nelle mie capacità comunicative, spronandomi ad uscire dal guscio e ad esporre. Per me disegnare e colorare era un po come tenere un diario, un diario tutto mio, dove scrivevo i miei pensieri più profondi.
C’era il mio intimo, quindi doveva essere una cosa mia. Invece poi mi hanno convinta ad esporre, ed ho iniziato nel 2007 con delle collettive. Sono quindi passata alle mostre personali e devo dire che è stata una grande soddisfazione. Il più grande successo per me sono state le persone che sono venute a complimentarsi per le emozioni che sono riuscita a trasmettere tramite le opere.
Per il titolo della mostra ho preso spunto da un articolo che una giornalista ha scritto su di me alcuni mesi fa, definendomi come quell’artista che entra nell’animo altrui in punta di piedi ma con una forza emotiva quasi eroica. A me queste parole sono piaciute e sono state anche gratificanti, e da lì è nato il titolo ‘Forte, forte… in punta di piedi’.
E poi penso che le mie donne esprimono i loro sentimenti, le loro emozioni, le loro solitudini, le loro paure e silenzi ma non li urlano, ma lo fanno con un silenzio eloquente. L’aspetto che io amo di più dei miei dipinti sono gli occhi e le mani, cioè l’espressione degli occhi e della gestualità delle mani.
Qui è stato un percorso complicatissimo quello delle mani, perché io ho sempre disegnato dal vero, copiato i maestri del passato soprattutto Michelangelo, e quindi ho raggiunto una certa abilità tecnica che mi ha dato la possibilità dopo di riuscire ad esprimermi con una certa facilità. Anche perché il mio supporto è la carta e non la tela, e la carta è molto esigente perché non ammette ripensamenti“.
La biografia dell’artista
Germana Bartoli è modenese d’adozione. Nasce infatti a Sabbione in provincia di Reggio Emilia e studia scenografia all’Accademia di Belle Arti di Bologna. Fino a che, negli anni Ottanta, si stabilisce all’ombra della Ghirlandina e inizia ad insegnare storia dell’arte. Ancora oggi è docente al liceo linguistico Selmi di Modena. Germana disegna sin da quando era bambina ma il suo esordio in pubblico avviene solo nel 2007.
Espone infatti a Vignola in tandem con Franca Semprebon. “La mia più grande passione è il disegno – sostiene Germana – sono convinta che la pittura possa ancora essere interprete delle problematiche attuali, in particolar modo di quelle a me tanto care riguardanti il mondo della donna”.
La sua prima personale all’estero risale al 2012 e vede come luogo deputato Vienna. Nel 2013 a Parigi vince il primo premio per la pittura nell’ambito dell’Esposizione internazionale d’arte contemporanea “Suggestions d’art moderne” (Galerie Thuillier). Un riconoscimento importante che le consente di partecipare l’anno seguente alla Biennale d’arte internazionale ospitata a Roma nelle Sale del Bramante. Nel 2014 l’artista espone anche a Bruxelles. Suo sostenitore della prima ora è Giancarlo Corrado presidente del circolo A. L. Muratori.
“Giancarlo ha creduto in me sin dal primo momento – dichiara l’artista – motivo per cui provo nei suoi confronti un sentimento di profonda riconoscenza, per me non è stato facile decidere di esporre i miei lavori. Probabilmente senza il sostegno della mia famiglia e di Giancarlo non ci sarei riuscita. Se ho varcato la soglia del mondo dell’arte lo devo anche a lui”.
La mostra è stata patrocinata dal Comune di Gubbio, dell’Inner Wheel Club Gubbio e Gualdo Tadino con il sostegno della Presidente Cecilia Passeri, sostenuta e promossa dall’Associazione Culturale La Medusa.
Fotografie e video Cronaca Eugubina