Paola Mercurelli Salari: “Ho voluto che le Tavolette facessero il percorso che fecero quando lasciarono la città passando per San Martino fermandosi a San Domenico, poi in Piazza Grande ed infine a Palazzo Ducale

Le otto Tavolette di Taddeo di Bartolo

GUBBIO (F.C.) – Domenica 18 marzo, a Palazzo Ducale, è stata inaugurata l’esposizione permanente delle otto tavolette di Taddeo di Bartolo, alla presenza tra gli altri del sottosegretario al Ministero dei Beni e delle Attività Culturali Ilaria Borletti Buitoni, del sindaco Filippo Mario Stirati, della storica d’arte Gail Solberg e del Direttore del Polo Museale dell’Umbria Marco Pierini. 

Voglio esprimere tutta la mia soddisfazione ha esordito il Direttore Marco Pieriniper lo straordinario risultato dell’acquisizione, dell’installazione e della presentazione di queste tavolette. Sono felice di poter anticipare un’iniziativa su Taddeo di Bartolo che si svolgerà nel 2020, questa presentazione è solo l’inizio di un percorso“.

Tutti gli interventi della conferenza stampa a Palazzo Ducale

È sempre un piacere essere qui.ha affermato il sottosegretario Ilaria Borletti BuitoniQuando il Sindaco mi ha chiamato e mi ha detto di queste Tavolette non ero molto ottimista sulla riuscita di quest’operazione. Penso che oggi sia un giorno di festa perché ognuno ha fatto la sua parte e mi sembra un segnale positivo.

È un Polo museale tra i più straordinari che esistono e questa Regione presenta un’offerta museale che non ha eguali. Spero che questa sia una delle tante operazioni che svolgeremo“.

Sono enormemente grato al sottosegretario per avermi ascoltatoha proseguito il Sindaco StiratiQuesto lavorare insieme è sempre foriero di progetti significativi e di iniziative importanti. Ci sono in essere importanti percorsi, stiamo lavorando a mostre importanti non solo per Gubbio, ma per l’intero Paese. Vorrei che i cittadini capissero che i percorsi burocratici non sono semplici e che di questi ne siamo anche vittime a volte.

Vorrei anche fare un’altra considerazione su questo importante risultato, abbiamo spesso lamentato una storia di fughe, perdite di nostri beni culturali, invece questo messaggio di oggi è di speranza, di coscienza della e per la nostra comunità. Fino a quando la cultura nel suo senso più nobile avrà un rapporto contrastato con le istituzioni noi non saremo un grande Paese.

Credo che ci sia bisogno che politica e cultura debbano essere un binomio indissolubile. Oggi è una bella giornata in cui le istituzioni hanno dimostrato di saper lavorare insieme per raggiungere un ottimo risultato, non abbiamo importato, ma esportato delle opere molto importanti”.

La Direttrice di Palazzo Ducale, Paola Mercurelli Salari, ha voluto esprimere tutta la propria soddisfazione: “Mi trovo a parlare dopo poco più di due anni che mi trovo qui a Gubbio. Quando sono arrivata citai un passo di due pittori senesi, che furono poi maestri di Taddeo di Bartolo. C’era il desiderio di riportare queste opere a Gubbio, una volontà che restituisce una parte infinitesimale di ciò di cui era stata privata. Devo ringraziare chi ha reso possibile tutto ciò, chi ha collaborato all’allestimento, l’ufficio stampa del Polo museale.

Tutti hanno avuto un ruolo importante per condividere un momento di festa per la città, il Palazzo si candida ad essere un punto di riferimento per il territorio. Sono le prime opere che vengono riconosciute a questo Palazzo, andiamo a segnare una nuova pagina della storia.

Sono i primi otto numeri dell’inventario del nostro Palazzo, ci fa particolarmente piacere che questo atto riconosca un ruolo fondamentale a Palazzo Ducale. Ho voluto che le Tavolette facessero il percorso che fecero quando lasciarono la città passando per San Martino fermandosi a San Domenico, poi in Piazza Grande ed infine a Palazzo Ducale“.

La storica dell’arte Gail Solberg ha introdotto ai presenti la figura di Taddeo di Bartolo e nello specifico le otto Tavolette affermando: “Taddeo di Bartolo fu un artista itinerante, negli stessi anni in cui dipinse per Gubbio lavorò per un cardinale a Roma. Il polittico di Gubbio abbiamo più parti ma non tutte, comprendeva delle tavole che attualmente si trovano in tre Musei americani diversi.

Pur considerando che si tratta di un’opera tardiva, sarebbe riduttivo giudicare il polittico un prodotto del crepuscolo dell’artista, ma presenta segni innovativi nell’ambito della pittura. Dobbiamo riconoscerlo come un grande pittore della sua epoca, ma proiettato in avanti“.

Di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina