Lascia un’impronta di cui la memoria saprà far tesoro. Mancherà a chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di essergli amico. Mancherà a una città che ha tanto bisogno di uomini come Giancarlo Brugnoni

Brugnoni con Simoni e Giammarioli

GUBBIO – Ogni volta che entrava allo stadio, specie dopo l’estate del 2011 nell’euforia della Serie B conquistata, vedevi gli occhi chiari di Giancarlo Brugnoni illuminarsi come chi è fiero di esserci e partecipare.

La partita come un rito irrinunciabile per quei colori rossoblù che ha sempre amato, in un tempio che lui stesso ha contribuito in modo determinante a rendere bello e all’avanguardia.

Lo stadio “Pietro Barbetti aveva cambiato volto, e lui era stato in prima linea nel realizzare in appena tre mesi il complicato piano di adeguamento e ammodernamento, reso efficace e concreto grazie alla competenza, passione e senso pratico con la mentalità da imprenditore intelligente, serio e preparato.

Brugnoni con il Ds Pannacci

Ha lavorato in silenzio Giancarlo in quei mesi, spendendo energie economiche e professionali, coinvolgendo i collaboratori, le maestranze e le imprese del territorio, fino a rinunciare alle vacanze sacrificate anche dalla famiglia per riuscire nell’impresa di aprire il “Barbetti” già il 7 agosto per l’amichevole con il Cesena di Marco Giampaolo in una serata indimenticabile.

Sapeva di aver guidato un’operazione perfetta, in una società forte e coesa che voleva onorare al meglio la doppia scalata sportiva in grado di far riscoprire il migliore orgoglio eugubino. Aveva stretto amicizia con l’ingegnere Carlo Longhi, l’ex arbitro internazionale romano incaricato nel settore impiantistico della Federcalcio che aveva promosso a pieni voti lo stadio complimentandosi ripetutamente con Giancarlo, la società, la città.

C’è una poltroncina blu in tribuna, sotto la postazione delle tv e radio: quella ha sempre voluto con la tessera immancabilmente acquistata non appena partiva la campagna abbonamenti. Il Gubbio era una passione forte, condivisa con la Juve, che l’ha portato a essere tifoso ma anche dirigente per oltre trent’anni, ricoprendo in passato l’incarico di amminisAnce Umbratratore fino alla vicepresidenza retta con orgoglio e capacità negli anni d’oro culminati con l’approdo in Serie B.

Il carattere forte e burbero si scioglieva in un grande cuore d’oro quando c’era da affrontare e risolvere un problema, quando c’era da aiutare qualcuno. Per conoscere il vero Giancarlo bisognava frequentarlo e saperne cogliere il lato umano dietro l’apparente scorza che non si è mai trasformata in un muro invalicabile.

Affidabilità, lealtà e disponibilità ne hanno fatto una persona seria, un imprenditore dalle qualità riconosciute, un leader negli impegni che ha assunto mettendoci sempre la faccia.

Le imprese Vagnarelli Srl e Calcestruzzi Gubbio Spa, alle quali ha dato l’anima, sono realtà radicate che da decenni contribuiscono allo sviluppo del territorio, e quelle qualificate esperienze ha portato nel dare i contributi di idee nell’associazionismo con l’impegno nell’Università dei Muratori e in Confindustria, anche attraverso gli incarichi di responsabilità e prestigio di presidente di Ance Perugia (Associazione nazionale costruttori edili) e vicepresidente di .

E’ sempre stato un positivo e un costruttivo perché si è misurato con la realtà delle cose senza mai perdere di vista il pragmatismo necessario per dare corpo e sostanza ai progetti. Lascia un’impronta di cui la memoria saprà far tesoro. Mancherà a chi ha avuto il privilegio di conoscerlo e di essergli amico. Mancherà a una città che ha tanto bisogno di uomini come Giancarlo Brugnoni.

Di Massimo BoccucciDirettore responsabile Infopress agenzia di stampa