Lo scalpellino eugubino: “Dedico questo Premio a mio padre perché mi ha insegnato ad essere pignolo e a non dovermi mai accontentare perché ad osservare bene, si poteva fare meglio

Giuseppe Allegrucci

GUBBIO – Si è concluso il 6 febbraio a Torino il “Premio Museo MIIT 2018” (Museo internazionale Italia arte). L’inaugurazione è avvenuta il 25 gennaio e ha visto un palcoscenico importante ed un pubblico selezionato e di alto livello.

L’evento era stato presentato a Roma presso la sala Spadolini del MIBACT di via del Collegio Romano, dove il Ministro dei Beni e Delle Attività Culturali e del Turismo on. Dario Franceschini ha lanciato l’anno europeo in Italia, presentando  gli eventi chiave.

Hanno partecipato il capo della rappresentanza della commissione europea in Italia, dr. Beatrice Covassi, la parlamentare europea on. Silvia Costa e la coordinatrice dell’anno dr. Catherine Magnant.

L’aver superato questa selezione e il trovarsi a confronto con artisti di fama mondiale, rappresenta già di per se una grande soddisfazione ma, proprio in questi giorni, è arrivata una ulteriore e meritata gratificazione per lo scalpellino eugubino Giuseppe Allegrucci: la comunicazione di essere stato il vincitore del Premio della Critica.

Per un artista emergente vincere il premio della critica è una gratificazione di alto spessore perché la valutazione è data solamente dalla giuria di esperti. Si vince quando c’è un contenuto di qualità, che non attira spesso le masse che giudicano il vincitore del concorso, ma porta a distinguere lo scultore come chi fa arte in modo originale e coinvolgente, che non si limita al compito, ma stupisce e lascia incantati”.

Questa la motivazione ufficiale con la quale la Giuria del “Premio Museo MIIT 2018” ha insignito l’eugubino Allegrucci del Premio della Critica. Parole che accompagnano il premio, e che aggiungono al bagaglio d’esperienza del nostro scalpellino eugubino un altro pezzo del puzzle.

Le parole di Giuseppe Allegrucci

Ho partecipato con tre opere.spiega Giuseppe Allegrucci a Cronaca Eugubina Si intitolano ‘Oltre’, ‘Assenza di distanza’ e ‘Punti di vista’. Sono opere che hanno un chiaro riferimento a Gubbio, non solo perché ho utilizzato le tipologie costruttive locali, ma anche per quello che rappresentano. Si tratta di porte aperte o semiaperte, che riflettono lo stato d’animo dell’eugubino, che solitamente apre le porte a tutti, ma poi a seconda di come si sente le apre di più o di meno. 

Giuseppe Allegrucci

Sono molto contento e soddisfatto sia per me personalmente, ma soprattutto perché porto in questa mostra le tradizioni della mia città, mostro in un palcoscenico importante come questo il saper fare di Gubbio e in questo caso degli scalpellini.

Le mie opere rappresentano anche una cosa nuova, perché ormai la scultura pura, realizzata con martello e scalpellino non è più così frequente e per questo motivo viene apprezzata ancora di più“.

Poi Giuseppe ci dice con orgoglio che questo Premio lo dedica a suo padre perché gli ha insegnato ad essere pignolo e “a non doversi mai accontentare perché ad osservare bene, si poteva fare meglio”, all’Università dei Muratori e Scalpellini che è garante nei secoli di un mestiere stupendo e alla sua amata Gubbio che è un pezzo di cuore.

(Ampio servizio su Giuseppe Allegrucci in Cronaca Eugubina n.138)