Giuseppe Allegrucci:Sono opere che hanno un chiaro riferimento a Gubbio, non solo perché ho utilizzato le tipologie costruttive locali, ma anche per quello che rappresentano.  Si tratta di porte aperte o semiaperte, che riflettono lo stato d’animo dell’eugubino, che solitamente apre le porte a tutti, ma poi a seconda di come si sente le apre di più o di meno

Giuseppe Allegrucci scalpellino 

GUBBIO (F.C.) – Lo scalpellino eugubino Giuseppe Allegrucci è stato selezionato per la fase finale del Premio Museo MIIT, iniziativa alla sua prima edizione, istituita per il primo anno europeo per il patrimonio culturale.

Il Premio Museo MIIT, primo grande evento del 2018, era aperto a tutti gli artisti italiani ed europei con l’aggiunta anche di artisti speciali provenienti da tutto il mondo, che hanno presentato opere dalle tematiche libere e realizzate con tecniche e stili differenti. Infatti questo premio è diviso in 4 categorie: pittura, scultura, incisione e video e computer art.

Le migliori opere che hanno la possibilità di vincere il Premio sono state poi selezionate da un comitato e sono al momento esposte al Museo MIIT di Torino, in una mostra che è stata inaugurata il 25 gennaio e che terminerà il 6 febbraio, oltre ad essere state pubblicate sulle più importanti riviste del settore.

Giuseppe Allegrucci

E tra queste opere ci sono anche quelle di Giuseppe Allegrucci, a dimostrazione del valore e della qualità delle maestranze eugubine, uno dei fiori all’occhiello della nostra città.

In conclusione della mostra, verranno scelte, da una giuria composta da importanti storici dell’arte, critici dell’arte, giornalisti, galleristi e economisti, le migliori opere per ogni categoria, che vinceranno il premio di poter esporre le proprie creazioni ai musei di Miami e di Los Angeles.

Ho partecipato con tre opereha dichiarato Giuseppe Allegrucci a Cronaca Eugubinatutte hanno superato la selezione, si intitolano “Oltre”, “Assenza di distanza” e “Punti di vista”. Sono opere che hanno un chiaro riferimento a Gubbio, non solo perché ho utilizzato le tipologie costruttive locali, ma anche per quello che rappresentano.

Si tratta di porte aperte o semiaperte, che riflettono lo stato d’animo dell’eugubino, che solitamente apre le porte a tutti, ma poi a seconda di come si sente le apre di più o di meno. 

Sono molto contento e soddisfatto sia per me personalmente, ma soprattutto perché porto in questa mostra le tradizioni della mia città, mostro in un palcoscenico importante come questo il saper fare di Gubbio e in questo caso degli scalpellini. Le mie opere rappresentano anche una cosa nuova, perché ormai la scultura pura, realizzata con martello e scalpellino non è più così frequente e per questo motivo viene apprezzata ancora di più“.

Di Ilaria Stirati