Vantaggi: “Per me ci saranno dei momenti particolari come ad esempio la tappa durante la mostra sotto casa di Giuseppe Chiocci, un mio grande amico scomparso quest’anno

Bagagli: “E’ un’emozione talmente bella che è difficile da descriverla

Ambrogi: “Sicuramente il 2018 sarà un anno particolare perché diventerò padre e, se dovessi anche alzare il Cero, sarà proprio da incorniciare

GUBBIO (F.C.) – Alcuni giorni fa sono stati resi noti i nomi dei tre candidati all’investitura di Capodieci del Cero di Sant’Antonio per la Festa dei Ceri 2018.

I ceraioli candidati sono Carlo Ambrogi, Domenico Bagagli (Brotanello) e Giovanni Vantaggi (Dudù). Per conoscerli meglio e raccogliere le loro emozioni sia per la candidatura che per la Festa del prossimo 15 maggio 2018, Cronaca Eugubina li ha contattati telefonicamente e intervistati.

Giovanni Vantaggi

Giovanni Vantaggi

Ho iniziato a prendere il Cero di Sant’Antonio a 18 anni sulla curva del monte, poi essendo della muta di Torre l’ho preso a spalla e da Capodieci sul Buchetto, sull’Alzatella a spalla.

Nel 2012, quando ha alzato il Cero Fabrizio Monacelli, ho fatto da barelone davanti, poi in altre occasioni l’ho preso durante le girate del mattino, durante la mostra e ho fatto da braccere a tutti gli amici che ne avevano bisogno perché è sempre un’emozione prendere il Cero.

In 30 anni che prendo il Cero di Sant’Antonio, nonostante il mio lavoro, non ho mai perso una Festa dei Ceri. Per me anche solo essere candidato a Capodieci è una grande emozione e soddisfazione, non sarà facile vincere, ma per me è comunque un’emozione grandissima, difficile da descrivere.

Speriamo che la Festa 2018 vada bene, sarà una Festa grande, anche se per me ci saranno dei momenti particolari come ad esempio la tappa durante la mostra sotto casa di Giuseppe Chiocci, un mio grande amico scomparso quest’anno, il mio pensiero andrà a lui e a Roberto Gustinucci. Speriamo di fare una bella corsa noi di Sant’Antonio e di stare più vicini possibili a San Giorgio, e spero di poter essere il Capodieci del Cero di Sant’Antonio“.

Domenico Bagagli

Domenico Bagagli

Io provengo da una famiglia molto ceraiola che chiamano Brotanello. Nel 1968 anche mio zio ha alzato il Cero di Sant’Antonio e faccio parte della muta della zona di Mengara. Fortunatamente sono entrato nel Cero grande di Sant’Antonio a 18 anni sul monte e poi l’ho preso come punta all’ospedale, quella lì ormai la chiamano infatti la muta del Brotanello.

Spero che vada bene e che possa alzare il Cero, onestamente sono un po’ nervoso, è una cosa che aspetto da tempo.

E’ un’emozione talmente bella che è difficile da descrivere, per fortuna ho gli amici vicino con i quali ironizziamo questo momento ed è molto bello e fa piacere vedere l’appoggio di tante persone.

Ancora non ci penso alla Festa 2018, preferisco tenere i piedi per terra, se tutto andrà bene ci penseremo dall’8 gennaio. Spero che sarà una bella corsa, se dovessi essere io ad alzare il Cero sicuramente chiederò consigli ai Capodieci che mi hanno preceduto e ascolterò anche quello che mi diranno i ceraioli più anziani che è sempre importante“.

Ambrogi Carlo, Bagagli Domenico detto Brotanello, Vantaggi Giovanni detto Dudu’

Carlo Ambrogi

La mia carriera ceraiola è stata come quella di tutti i ceraioli, dopo aver preso il Cero piccolo e mezzano sono entrato nel Cero grande a 16-17 anni sul monte, poi da quando avevo 24 anni l’ho preso sulla curva di San Francesco. Ho fatto come tutti, non ho la presunzione di dire di aver fatto più di altri ceraioli.

Per me questa candidatura è un onore enorme che ti riconoscono gli altri ceraioli. Ho deciso di accettare questa sfida perché gli altri ragazzi di Padule mi hanno detto che volevano proporre il mio nome e questa è stata un’ulteriore motivazione per me. Sicuramente il 2018 sarà comunque un anno particolare perché diventerò padre e, se dovessi anche alzare il Cero, sarà proprio da incorniciare.

Provo a non pensarci alla Festa 2018, a come sarà se dovessi alzare il Cero perché penso che sia un sogno da vivere al momento. Se non dovessi alzarlo sarò comunque più rilassato perché sarà il primo anno in cui non prenderò più il Cero, un momento che vivo da una parte con tristezza, ma dall’altra so che è un percorso naturale e comunque sarò lì ad aiutare i miei compagni. Spero di divertirmi come in ogni Festa dei Ceri e che riusciamo a stare attaccati a San Giorgio“.

Di Ilaria Stirati