Leopoldo Freyrie: “La nuova Gubbio è via Leonardo da Vinci e via Benedetto Croce. Non è la qualità delle case ma è un assetto vario sorprendente. Tutti usano la macchina, ma occorre creare piste per andare a piedi e fare prima senza prendere l’automobile“
GUBBIO (F.C.) – Si è tenuta venerdì 22 settembre in sala consigliare, la riunione della Seconda commissione, con all’Ordine del giorno l’intervento dell’architetto Leopoldo Freyrie sulla riqualificazione di piazze e vie del centro storico di Gubbio.
Per l’occasione erano presenti, oltre al Presidente di Commissione Moreno Zebi, anche il sindaco Filippo Stirati e i Consiglieri comunali Venerucci, Cacciamani, Cambiotti, Biraschi, Zaccagni, Lepri.
Per primo ha parlato il sindaco Filippo Stirati: “Abbiamo consegnato un documento a tutti i Consiglieri dove ci sono riflessioni sul Palazzo dei Consoli, su via Benedetto Croce, Piazza 40 Martiri e Ponte d’Assi. Sono molto soddisfatto del lavoro che è stato prodotto fino ad ora“.
Quindi ha preso la parola l’architetto Leopoldo Freyrie, che ha affermato: “Dobbiamo uscire da dinamiche che ci obbligano a rincorrere, e procedere con una tempistica più semplificata. Dobbiamo definire per Piano regolatore una serie di assetti.
Non credo che Gubbio abbia bisogno di un disegno teorico, ma di cose pratiche. A Gubbio è stato fatto tanto lavoro nel passato, io ho cercato di capire e di comprendere da molti architetti piu bravi di me. Il momento storico non è indifferente alla storia della città.
Se i giovani vanno a lavorare fuori la città si mette in discussione. Tutte le città e le comunità hanno bisogno di una futura visione. In passato i luoghi venivano abbandonati invece di rimetterli a posto. Riusarli. Gubbio ha tante cose belle, tante potenzialità.
Il lavoro che abbiamo consegnato è la prima puntata. Ora arriverà il documento conclusivo. Anche grazie agli input che ci sono arrivati dai cittadini eugubini. Gubbio deve trovare i modi per avere collegamenti intelligenti ed ecologici. Smart led. Non una città che diventa smart, ma risolvere insieme le cose per innovare la città stessa.
L’asse principale è Piazza Quaranta Martiri, mentre un altro elemento è la questione delle Porte di Gubbio, che vengono usate poco per accogliere le persone. Non vedere Gubbio soltanto da Piazza Quaranta Martiri in avanti, ma anche da est e da ovest. Le uscite della nuova variante da Gubbio est, Gubbio nord e Gubbio ovest portano dritte a Piazza Quaranta Martiri.
Per tanti Gubbio è piccola ma, invece, è molto grande se la osservi bene. Piazza Quaranta Martiri a inizio ‘800 si chiamava Piazza Napoleone, ed era l’accesso carrabile per andare in Corso Garibaldi. La Piazza rimarrà il biglietto da visita della città. Un elemento importante della Piazza è l’orologio, come luogo dove incontrarsi.
La nuova Gubbio è via Leonardo da Vinci e via Benedetto Croce. Non è la qualità delle case ma è un assetto vario sorprendente. Tutti usano la macchina, ma occorre creare piste per andare a piedi e fare prima senza prendere la macchina.
Ho provato anche a lavorare su una frazione come Ponte D’Assi, dove non c’è uno spazio pubblico degno di questo nome. Si dovrebbe realizzarlo. La Chiesa e il campo sportivo sarebbero punti d’incontro.
Si può creare una piazza pubblica che da valore a Ponte D’Assi recuperando gli spazi della Fornace, cioè un edificio industriale archeologico. La città pubblica, infatti, non è solo il centro storico ma anche le frazioni.
Io ripartirei da Piazza Quaranta Martiri, fulcro della città di Gubbio. Il problema oggettivo è che Gubbio è costruita in salita. Più sicurezza ai pedoni nel centro storico. Troppe macchine. Possono transitare solo i residenti, oppure a ore stabilite carichi o scarichi merci, e soccorsi“.
Di Francesco Bettelli – Fotografie Cronaca Eugubina