Nel 2016, nella città di Gubbio, il tasso di attività è del 49,7% contro il 51,4% dell’anno 2015. Parlando dei tassi di occupazione e disoccupazione è possibile notare che, in termini di occupazione, si è passati dal 45,5% nel 2015 al 44,5% nel 2016, mentre la disoccupazione è diminuita passando dal 11,6% nel 2015 al 10,5% nel 2016

GUBBIO (F.C.) – Si è svolta la conferenza stampa della CGIL Alta Umbria con la presenza del segretario Provinciale Filippo Ciavaglia e di Mario Bravi, Presidente dell’Istituto di ricerche economiche e sociali della CGIL.

E’ stato scelto un luogo simbolo degli effetti della crisi che coinvolge l’intero territorio e che ad oggi non ci sono i segnali di svolta di cui si parla a livello regionale e nazionale, in quanto ci sono diverse realtà produttive che nel corso dei mesi del 2017 hanno chiuso le attività (ILPEA a Scheggia) o rischiano forti ridimensionamenti (Tagina a Gualdo Tadino), così come nel territorio eugubino ci sono aziende che hanno de-localizzato e/o hanno ridimensionato gli organici.

L’analisi che è stata condotta riguarda i 10 anni della crisi, analizzando i due sistemi Locali del Lavoro di Gubbio e di Gualdo Tadino, che ad oggi presentano ancora i dati più negativi dell’Umbria. Tale situazione è stata determinata dalle crisi di grandi aziende manifatturiere sia legate all’industria delle costruzioni e sia legate alla fabbricazione di macchine per l’elettrodomestico, che hanno avuto effetti negativi sull’intero apparato produttivo locale.

Ciò ha determinato una situazione sociale pesante dal punto di vista occupazionale e dal punto di vista sociale anche con una perdita di reddito di circa 10 milioni. Vi è anche il rischio reale di uno spopolamento dell’area con la perdita di energie migliori in cerca di lavoro altrove.

Andando nello specifico, è emerso che nel 2016, nella città di Gubbio, il tasso di attività è del 49,7% contro il 51,4% dell’anno 2015. Parlando dei tassi di occupazione e disoccupazione è possibile notare che, in termini di occupazione, si è passati dal 45,5% nel 2015 al 44,5% nel 2016, mentre la disoccupazione è diminuita passando dal 11,6% nel 2015 al 10,5% nel 2016.

Sempre in riferimento all’occupazione, nell’anno 2016, sempre a Gubbio, gli occupati sono stati 13.016, rispetto ai 13.341 nel 2015, mentre le persone in cerca di occupazione, nel 2016 sono state 1.523, in ribasso rispetto al 2015 che erano 1.744.

La CGIL richiama le Amministrazioni locali ad un’azione concertata e condivisa tra di loro e con le forze sociali per determinare una svolta e una rinascita che si basi su nuove filiere di sviluppo, legato anche alle potenzialità locali inespresse.

E’ necessaria anche un’azione nei confronti della Regione Umbria e del Governo per efficientare e rendere esigibili gli strumenti e le risorse previste dalle aree interne ai fondi comunitari. Vanno trovate le soluzioni per le vertenze in atto ad iniziare dalla JP, dalla Ex Merloni ecc. con un ruolo più attivo delle rappresentanze delle imprese.

CGIL è impegnata nell’ambito della mobilitazione attivata in Umbria di condividere iniziative unitarie con CISL e UIL al fine di costruire un nuovo progetto di sviluppo locale. E’ necessario che le istituzioni attivino momenti di condivisione, di confronto e di progettazione con gli interlocutori territoriali sociali per creare le condizioni di sviluppo e la localizzazione di nuove attività.

Fotografie Cronaca Eugubina