Valerio Mischianti: “Si tratta di un turismo popolare italiano, che comunque ci aiuta a superare questi attimi di crisi“. Tino Casoli: “Per i Ceri la gente ci sarà perché tornano gli eugubini, tornano le cene delle manicchie“. Claudio Smacchi: “Manca la promozione turistica del territorio e della città di Gubbio

Foto Valerio Mischianti

Valerio Mischianti

GUBBIO – Qual è lo stato di salute del turismo a Gubbio? Trascorse le vacanze pasquali e nel bel mezzo del ponte del 25 aprile, abbiamo intervistato tre ristoratori eugubini, Valerio Mischianti proprietario del locale “La Cresceria”, Tino Casoli proprietario del ristorante “Federico da Montefeltro” e Claudio Smacchi proprietario del ristorante “La Cantina”, per sapere come sono andate queste festività e cosa si prospetta per il futuro, in particolare per i ponti del 1° maggio e per la Festa dei Ceri.

Valerio Mischianti, com’è stato il turismo qui a Gubbio nel periodo pasquale e per il ponte del 25 aprile, ma soprattutto come sarà nel futuro per i ponti del 1° maggio e per i Ceri?

Il periodo di Pasqua è andato bene, abbiamo avuto i locali pieni, gente che girava per le vie della città, come anche per questo 25 aprile. Speriamo bene per il 1° maggio e per il periodo dei Ceri”. 

Che tipo di turismo viene nel tuo locale? Turismo popolare, d’elite, italiani, stranieri?

È un turismo popolare italiano, che comunque ci aiuta a superare questi attimi di crisi. Accontentiamoci nell’attesa di un turismo d’elite che può venire a Gubbio soltanto quando le nostre istituzioni creeranno qualcosa di culturale molto più importante e profondo”. 

Quanto spendono, in media, i turisti da lei?

Da me poco perché faccio un pasto povero che è la crescia. In media tra i 10 e i 20 euro, in base a quello che scelgono di mangiare”. 

Foto Tino Casoli

Tino Casoli

Tino Casoli, come sono andati a livello turistico la Pasqua e il ponte del 25 aprile. E come si prospetta il ponte del 1° maggio e le festività dei Ceri?

A Pasqua c’è stato un po’ di movimento, abbiamo lavorato con la zona del comprensorio, ho sempre definito Gubbio la città del comprensorio. Turisti non molti, tant’è vero che gli alberghi si sono lamentati, ma soprattutto gli agriturismi, molti non hanno aperto perché non avevano prenotazioni.

Per il 25 aprile prospettavamo una cosa migliore, ho visto che ci sono alcuni eventi che hanno portato gente come i motociclisti, ma non è stato il ponte degli altri anni. In effetti, oggi doveva essere il giorno migliore del ponte e invece non è stato così. Adesso per il 1° maggio cominciamo con qualche gruppo, però i gruppi sono mancati rispetto agli altri anni. Non si sono più mossi, anche per la ormai nota vicenda del terremoto di cui tutti parlano in maniera negativa, tuttavia su questo ci stiamo un po’ riprendendo.

Per i Ceri la gente ci sarà perché tornano gli eugubini, tornano le cene delle manicchie, anche se ci sono molti pranzi al ristorante sotto gli arconi che ci fa molta concorrenza, ma ben venga. In molti si radunano lì per queste cene conviviali dei tre Ceri, stessa cosa per le taverne.

Foto Ristoratori eugubini

Valerio, Tino e Claudio intervistati da Ilaria Dormicchi

Da quando c’è il bel tempo i giovani escono, anche provenienti dalle frazioni o città vicine, quindi il venerdì e il sabato c’è sempre movimento dei giovani, però notiamo anche che sono cambiate le abitudini, non c’è più il pasto completo, la ricerca di cose particolari, magari un piatto unico e basta.

Quindi, in percentuale, gli introiti rispetto al numero di persone sono diminuiti, non c’è più il pasto di 25 € di media, ma siamo sui 6-7 euro in meno a pasto, sapendo però che le spese di gestione sono le stesse. Vorrei fare un appunto ai politici, se siamo stati danneggiati dal terremoto, ci venissero incontro con contributi, spostamento mutui, agevolandoci su quello che sono i costi dello Stato che sono già abbastanza alti”.

Che tipo di turismo c’è a Gubbio?

Una volta si diceva che qui a Gubbio veniva il turismo d’elite e di classe, ora è di media e bassa cultura. Ancora regge il fatto che la gente viene per Don Matteo, ho ricevuto degli americani che sono venuti per il giardino di Don Matteo. Sì, Gubbio è la città medievale più bella, ma si tratta di un turismo medio basso con molti bambini”. 

Foto Claudio Smacchi

Claudio Smacchi

Claudio Smacchi, dal punto di vista turistico com’è andato il ponte pasquale e come sta andando il ponte del 25 aprile?

Spero che vada meglio, perché il periodo pasquale è stato molto molto debole a livello turistico e a livello spesa del turista. Spero che da qui al prossimo ponte del 1° maggio vada un po’ meglio perché siamo non dico ai minimi storici, ma quasi”. 

Invece si prospetta una ripresa per il periodo dei Ceri?

Lo spero tantissimo perché l’anno è lungo e da lì partirà la stagione estiva come lavoro, poi arrivati a settembre arriva l’inverno”. 

Secondo lei, questo calo è dovuto al sisma?

Soprattutto, ma anche alla mancanza di promozione turistica a livello di chi deve promuovere il territorio, la città di Gubbio”. 

Com’è il turismo? D’elite, borghese o popolare?

È il classico turista eugubino che cerca di spendere un pochino, di fare il fine settimana fuori, non si fermerà, come non si è mai fermato, per 3 o 4 giorni”. 

In genere la gente che viene da lei quanto spende?

Penso che siamo su una media di 14-15 euro a testa, non ho mai analizzato questo aspetto caso per caso”.

Fotografie e video Cronaca Eugubina