La Dott.ssa Patrizia Cirino si è concentrata sull’importanza del Centro di Documentazione che si trova alla Biblioteca Sperelliana
“E’ un luogo nel quale si mettono in movimento un flusso di significati. È un luogo non di silenzio come lo è generalmente, ma un luogo inclusivo, accogliente e d’incontro tra generazioni, perché l’aspetto fondamentale è confrontare le memorie e costruire un dialogo tra le generazioni“

La conferenza stampa in Comune
GUBBIO – Questa mattina (mercoledì 22 marzo) si è tenuta, presso la Sala Consiliare di Palazzo Pretorio, la conferenza stampa di presentazione di due progetti di valorizzazione della Festa dei Ceri, vale a dire la mostra “L’Ultima Muta”, che vedrà esposti a Palazzo dei Consoli i Ceri mezzani dell’800 direttamente dal Museo delle Arti e delle Tradizioni Popolari di Roma e le attività del Centro di documentazione e studio della Festa dei Ceri.
La mostra verrà inaugurata sabato 25 marzo presso la Sala dell’Arengo di Palazzo dei Consoli. Alla conferenza stampa sono intervenuti il Sindaco Filippo Mario Stirati, l’assessore alla cultura Augusto Ancillotti e la Dott.ssa Patrizia Cirino, antropologa dell’Università degli Studi di Perugia.

Filippo Stirati con i Ceri dell Ottocento
“Via via che noi procediamo in questo lavoro culturale – ha affermato Filippo Stirati – ci rendiamo conto che c’è tanto ancora da documentare, da raccogliere tra le nostre memorie per la ricostruzione antropologico culturale che ha a che fare con la Festa dei Ceri. Non si può fare a meno di questa documentazione, umana e culturale e colgo l’occasione per dire in maniera forte e significativa che è stato fondamentale il lavoro del Tavolo istituzionale della Festa dei Ceri, che è il suo vero lavoro.
Il Tavolo si occupa degli aspetti prettamente culturali, abbiamo lavorato per dare corpo a questi aspetti che sono indispensabili anche per colmare una grave lacuna, di cui siamo stati vittime come comunità, che ci ha visto fuori dal riconoscimento Unesco, cosa che resta, a mio avviso, nei radar dell’Amministrazione comunale, è evidente che vorremo recuperare questo riconoscimento che riteniamo ovvio, con la necessità di fare queste operazioni a livello culturale.

Il discorso del sindaco Filippo Stirati
Ecco il Museo multimediale della Festa dei Ceri, il Centro di documentazione presso la Biblioteca Sperelliana con le attività formative che sono state poste in essere. Questa strategia è fondamentale, così come lo sono quelle attività culturali e celebrative che ci vedranno protagonisti quest’anno, ad esempio sul Col di Lana per questo centenario che è fatto anch’esso di tanti contenuti di documentazione storica, di testimonianza.
Questo è il lavoro che ci compete e quello che ha ispirato l’iniziativa che inaugureremo sabato 25, vale a dire il ritorno dei Ceri mezzani dell’Ottocento che sono anche la dimostrazione della capacità e della manualità delle maestranze eugubine di allora”.

Augusto Ancillotti
Anche l’assessore alla cultura Augusto Ancillotti è intervenuto sulla mostra: “L’idea nostra di questo corso di formazione e preparazione non è un episodio così che cade nel vuoto o che serve per riempire un momento particolare del nostro percorso, in realtà, dal nostro punto di vista, è strumento per creare la possibilità che la nostra città abbia un certo numero di persone formate adeguatamente affinché possano occuparsi di questo Centro studi e utili alla comunità e a chi da fuori vuole interessarsi ai contenuti della nostra Festa, che è sempre stata riconosciuta a livello nazionale.
I nostri Ceri erano stati acquistati per la mostra del 1911, per rappresentare le tradizioni della religiosità popolare delle nostre città. Trovare i nostri Ceri esposti a Roma in quella circostanza significa che questo museo e gli studiosi che si occupano di questi valori hanno sempre riconosciuto inalienabile questa presenza ed è un motivo di orgoglio per la nostra comunità”.

La Dottoressa Patrizia Cirino
La Dott.ssa Patrizia Cirino si è concentrata sull’importanza del Centro di Documentazione che si trova alla Biblioteca Sperelliana affermando che è un luogo nel quale si mettono in movimento un flusso di significati.
È un luogo non di silenzio come lo è generalmente, ma un luogo inclusivo, accogliente e d’incontro tra generazioni, perché l’aspetto fondamentale è confrontare le memorie e costruire un dialogo tra le generazioni.
Come già detto, viene svolto, tutti i sabati mattina, anche un corso di formazione, al quale può partecipare chiunque, senza limiti di età o di genere.
Di Ilaria Stirati – Fotografia di copertina archivio storico Gavirati