La preside Maria Marinangeli: “È un piacere enorme ricevere questo premio poiché ci permette di iniziare l’anno scolastico nel migliore dei modi. La nostra scuola ha accolto con molto piacere ed interesse quest’iniziativa della Curia. Sono molto soddisfatta poiché abbiamo dato ai ragazzi la possibilità di riscoprire la nostra tradizione cattolica attraverso molte attività

Foto Liceo Mazzatinti

L opera dei ragazzi del Mazzatinti

GUBBIO – Si è svolta stamattina nell’aula magna del Liceo artistico Mazzatinti, la premiazione del Concorso indetto dalla Curia per il 1600° anniversario della lettera (Decretale) di Papa Innocenzo I inviata all’allora vescovo di Gubbio Decenzio che certifica la presenza della Diocesi della nostra città già in quel periodo.

Il primo premio è stato vinto dalla classe II A, oggi III A indirizzo Architettura e Ambiente, con l’opera intitolata “Si piega dinanzi alla luce”. Il premio consiste in una somma di denaro che gli studenti potranno utilizzare per svolgere altre attività scolastiche.

Alla premiazione sono intervenuti la preside del Polo Liceale Mazzatinti Maria Marinageli, l’assessore alla cultura Augusto Ancillotti, Don Fausto Panfili, Don Matteo e le professoresse Sabina Di Forte e Tiziana Scassellati che hanno coordinato il lavoro.

Foto Maria Marinangeli

La preside Maria Marinangeli

La preside Maria Marinangeli ha fatto un breve saluto a tutti affermando: “È un piacere enorme ricevere questo premio poiché ci permette di iniziare l’anno scolastico nel migliore dei modi. La nostra scuola ha accolto con molto piacere ed interesse quest’iniziativa della Curia. Sono molto soddisfatta poiché abbiamo dato ai ragazzi la possibilità di riscoprire la nostra tradizione cattolica attraverso molte attività.

Ringrazio la Curia per averci dato l’opportunità di partecipare, il vescovo e Don Fausto Panfili, nonché l’assessore Ancillotti poiché il Comune vive sia l’arte della cultura, della religione, sia il mondo della scuola”.

Foto Augusto Ancillotti

Augusto Ancillotti

L’assessore Augusto Ancillotti ha salutato i ragazzi, esprimendo la sua soddisfazione per questo premio: “Oggi è una giornata di gioia per questo premio, è bello iniziare l’anno scolastico da vincitori. Noi, come Amministrazione comunale, abbiamo molto a cuore sia il rapporto con la scuola che rappresenta l’istituzione dei giovani, sia con la Diocesi che rappresenta il cammino naturale della cultura e della nostra storia.

Sono molto orgoglioso di essere assessore della cultura in questo momento storico. Il contenuto della lettera di Innocenzo I viene simbolizzato all’interno dell’opera premiata. Il concetto di comunione ha molti aspetti, ma dal punto di vista laico è sinonimo di condivisione. Mi congratulo con voi ragazzi per aver partecipato su questo terreno complesso, ma molto significativo”.

Foto Don Fausto Panfili

Don Fausto Panfili

Don Fausto Panfili ha portato i saluti del vescovo facendo riferimento al fatto che l’importante è che ci sia una conoscenza anche al di fuori dell’ambito scolastico visto il grande lavoro dietro l’opera e vista la valenza giuridica nella Chiesa della lettera.

Don Matteo, invece, ha spiegato l’origine della lettera in questione: “La lettera è stata inviata da Papa Innocenzo I il 19 marzo al vescovo Decenzio a seguito di una richiesta di aiuto da parte di Sua Eccellenza, dopo che i sacerdoti di Gubbio, in quel periodo, si sentivano liberi di fare ciò che volevano. Nella lettera Innocenzo scrive che l’importante è mantenere l’unità nella celebrazione dei sacramenti, di cui la testimonianza tangibile è la comunione.

È su questo sacramento che si concentra l’opera dei ragazzi che hanno vinto coadiuvati dalle professoresse Sabina Di Forte, Tiziana Scassellati e Francesca Graziano. Il concorso indetto dal vescovo ha coinvolto tutte le scuole di tutti i gradi e si accoppia ad altri eventi svolti come la Settimana Liturgica, il concorso nazionale di Roma e la conseguente Tavola Rotonda a Gubbio”.

Foto Tiziana Scassellati

La professoressa Tiziana Scassellati

Le professoresse Di Forte e Scassellati hanno spiegato il lavoro svolto dai ragazzi: “La Comunioneha affermato la professoressa Di Forteè un punto di riferimento per tutti, un simbolo che si fa realtà. È un esempio della voce di Dio che realizza ciò che promette. Negli anni le modalità di comunicazioni sono notevolmente cambiate, ma rimane comunque la necessità di condividere”.

Modalità di comunicazione che sono state analizzate dagli alunni con la professoressa Scassellati: “Abbiamo analizzato i vari tipi di scrittura e di comunicazione viaggiando per le varie epoche storiche e arrivando ai giorni d’oggi. La globalizzazione ha portato a spersonalizzare i rapporti umani e con quest’opera abbiamo messo un punto di riferimento alle domande che ci siamo posti durante il lavoro”.

Foto Liceo Artistico Mazzatinti

L’attestato di premiazione

L’opera d’arte 

L’opera pone al centro un’ostia realizzata in ceramica e smaltata. Viene circondata da mani sulle quali è stata scritta la parola comunione in varie lingue, ad esempio italiano, inglese, francese, greco, ebraico, per finire con la lingua dei social attraverso gli hashtag.

Queste mani si piegano tutte davanti al simbolo eucaristico, simboleggiando che non c’è nessuna differenza. È questo il concetto che si riflette anche nel titolo dell’opera. Sullo sfondo blu notte che rappresenta un aspetto celestiale, infine, abbiamo rappresentato lo skyliner di Gubbio.

Servizio di Ilaria StiratiFotografie Cronaca Eugubina