Mario Ceccobelli: “E’ bello quando una città ricorda uno dei suoi campioni; un uomo che ha dato la sua vita per servire la sua comunità. La cittadinanza eugubina deve essere riconoscente nei confronti di questi eroi comuni, i quali hanno offerto se stessi per la nostra libertà“
GUBBIO – Oggi (martedì 5 luglio) come ormai consuetudine, la città si è stretta nel ricordo di Umberto Paruccini, giovane eugubino caduto sotto il fuoco tedesco proprio il 5 luglio del 1944, con una cerimonia presso la Prima Capeluccia.
Il rito è stato celebrato dal Vescovo di Gubbio, sua Eccellenza Monsignor Mario Ceccobelli, alla presenza del sindaco Filippo Stirati e delle più alte cariche civili e militari.
“E’ bello – ha confidato il vescovo – quando una città ricorda uno dei suoi campioni; un uomo che ha dato la sua vita per servire la sua comunità. La cittadinanza eugubina deve essere riconoscente nei confronti di questi eroi comuni, i quali hanno offerto se stessi per la nostra libertà“.
La libertà è stato il fulcro della Parola proclamata, nella quale, come ha ammonito Monsignor Ceccobelli “si raccoglie ciò che si è seminato. Chi non è fedele a Dio si allontana da Lui e si rende schiavo degli idoli, qualunque essi siano. Nell’antico testamento Dio parlava agli uomini attraverso i profeti, che fungevano da mediatori. Oggi invece Egli ci parla mediante Gesù“.
La parabola del muto indemoniato
Nel Vangelo di Matteo, incentrato sulla parabola del muto indemoniato, Gesù ci dice che “la messe è molta, ma gli operai sono pochi“.
“Ma – si chiede Ceccobelli – cosa rappresenta la messe e chi è il muto indemoniato? Cari fratelli, la messe e il muto indemoniato sono l’Umanità addolorata, egoista, ripiegata su se stessa perché non riesce ad usare nella maniera giusta la libertà che Dio le ha donato. Una libertà – ha concluso il Vescovo – che altro non è se non l’amore sconfinato di Dio per noi“. Al termine della Santa Messa è stata posta una corona sulla lapide del giovane eroe eugubino.
Giovanni Alessi – Fotografie Cronaca Eugubina