Il gelato artigianale italiano, in questo caso eugubino, è uno strumento di penetrazione commerciale pazzesco in Cina. C’è già un progetto per portare in Cina la pizza italiana

Foto Paolo Bettelli

Paolo Bettelli a Yichang

GUBBIO – L’eugubino Paolo Bettelli, maestro artigiano del gelato, è oramai una persona che rappresenta Gubbio nel mondo. Da poco tornato dalla Cina, Paolo Bettelli racconta a Cronaca Eugubina l’esperienza fantastica del gelato eugubino che ha conquistato i cinesi. Ma com’è venuta a Paolo l’idea di andare fino in Cina a produrre gelato artigianale?

Era l’ottobre del 2015 quando alla scuola italiana di gelateria a Montebello di Perugia si è presentato un signore cinese.racconta al nostro giornale Paolo BettelliSi è iscritto al corso di gelateria e dopo un mese ci ha chiesto di andare in Cina ad inaugurare una grossa gelateria nella città di Yichang (la città della grande diga), situata nella provincia di Hubei.

Il nostro interlocutore cinese ce la presentò come una città di medie dimensioni, quando siamo arrivati abbiamo scoperto che aveva 4 milioni di abitanti distribuiti su una superficie di poco superiore a quella della città di Perugia. In Cina lo sviluppo delle città è avvenuto in senso verticale“.

Foto Paolo Bettelli

Paolo Bettelli con Gianpaolo Cianuri a Yichang

Chi ti ha accompagnato nel tuo importante viaggio di lavoro in Cina?

Ero accompagnato da Gianpaolo Cianuri, con il quale ho fatto lo start up della nuova e modernissima gelateria cinese. La gelateria si trova all’interno di un grandissimo centro commerciale dove, dalle ore 10 di mattina alle 17 del pomeriggio, abbiamo servito gelato a circa 17 mila persone che sono venute all’inaugurazione.

Abbiamo prodotto in poche ore 15 quintali di gelato. Il nostro interlocutore cinese alla fine ci ha detto una cosa bellissima, che l’abbiamo aiutato a coronare il sogno di aprire questa gelateria nella sua città natale“.

Come avete prodotto gelato in Cina?

Le materie prime importanti come la pasta di nocciole, ad esempio, le abbiamo portate dall’Italia. La frutta, peraltro ottima, era cinese. Quella cinese è una grande cultura che storicamente uguaglia la nostra. Mi ha stupito come fanno gli spaghetti, lavorandoli completamente a mano. Abbiamo apprezzato molto anche il pesce di fiume“.

Foto Paolo Bettelli

Inaugurazione della gelateria a Yichang

L’inaugurazione della nuova gelateria nel grande centro commerciale è stata particolarmente apprezzata dai cinesi. E’ così, Paolo?

Si, il giorno che abbiamo inaugurato la gelateria sono venuti un Ministro del Governo cinese da Pechino e la vice direttrice della più grande Banca del paese. C’erano anche un popolare telecronista cinese e un fotografo di fama. Il centro commerciale era stato rivestito di bandiere italiane e cinesi.

Il progetto che ha il nostro interlocutore cinese è quello di aprire 30 gelaterie in 5 anni in tutta la Cina. Stando a Yichang mi sono accorto che in Cina non esistono negozi singoli, se non nel commercio minuto, ma soltanto grandi catene di negozi. C’è una radicata concezione degli affari. Le Banche cinesi sono molto disponibili a finanziare l’apertura di nuove attività commerciali. Si tratta di modelli imprenditoriali che poi vengono replicati in Europa.

Mi hanno spiegato che anche gli operai partecipano alla divisione degli utili aziendali. Le azioni delle grandi catene di negozi possono essere acquistate via telefono. Così ci sono persone appartenenti alla classe media, titolari di azioni di importanti catene industriali“.

Foto Gelato

Il gelato prodotto in Cina

Che cosa puoi dire a conclusione di questa tua magnifica esperienza in Cina?

Posso dire che il gelato artigianale italiano, in questo caso eugubino, è uno strumento di penetrazione commerciale pazzesco in Cina. C’è già un progetto per portare in Cina la pizza italiana”.

Francesco CaparrucciFotografie concesse da Paolo Bettelli