Il gatto presentava segni di maltrattamento, si presuppone che sia stato percosso più volte con una pala, fino alla paralizzazione degli arti inferiori

GUBBIO – L’uomo fa progressi in tutti i campi, ma sulla strada che porta all’armonia con gli animali purtroppo resta indietro.

Siamo nel 2016 e la nostra civiltà è riuscita persino a mandare sonde sul pianeta Marte, eppure i cani e i gatti continuano ad essere trattati come cento anni fa.
E tutto questo non avviene nelle zone più degradate del pianeta, dove ignoranza e povertà possono giustificare poca sensibilità nei confronti degli esseri più indifesi.

Tutto ciò avviene invece nelle città e nei paesi, tra i palazzi e le villette che costituiscono la nostra quotidianità. Ne è una chiara dimostrazione quello che è successo a questo gattino.

Foto gatto ucciso a Cipolleto

Il gatto ucciso a Cipolleto

Nel giorno 28 gennaio 2016 questo tenero gattino, dopo aver subito una lunga agonia è stato ritrovato nel giardino condominiale, in condizioni pessime. Il gatto era immobile con gli occhi e le narici ostruiti dalla terra e da della cenere.

Sul posto è intervenuto il dott. M. Paciotti, trasportando il gatto in ambulatorio.
Il gatto presentava segni di maltrattamento, si presuppone che sia stato percosso più volte con una pala, fino alla paralizzazione degli arti inferiori.  Nonostante le molteplici cure il gatto è deceduto nel giorno seguente.

Inoltre faccio presente che nello stesso luogo vi sono altri 2 gattine in attesa di sterilizzazione, munite di assicurazione nel caso dovessero procurare danni. Speriamo che l’individuo che ha commesso questo scempio non li ripeta. Sono già state avvertite le Forze dell’Ordine del fatto accaduto, e siamo in attesa di altre testimonianze, oltre a quelle di due signore del posto, per ritrovare al più presto l’autore di tale orrore.

Per finire ricordo ai nostri cari lettori che il maltrattamento degli animali è un reato punito dalla legge, art.544-ter del Codice penale ai sensi del quale: “chiunque,per crudeltà o senza necessità,cagiona una lesione ad un animale ovvero lo sottopone a sevizie o a comportamenti o fatiche o a lavori insopportabili per le sue caratteristiche etologiche,è punito con la reclusione da3 a 18 mesi o con la multa da 5.00euro a 30.000euro.

La stessa pena si applica a chiunque somministra agli animali sostanze stupefacenti o vietate ovvero li sottopone a trattamenti che procurano un danno alla salute degli stessi. La pena è aumentata se dai fatti cui al primo comma deriva la morte dell’animale”.

Per concludere spero vivamente che in un’era di globalizzazione come la nostra, si cerchi di sensibilizzare al massimo le persone fino a ridurre al minimo tali eventi. Spero di darvi notizie al più presto.

Jessica Baiocco