Tutto è nato per curare la piastrinopenia di una bambina con le trasfusioni di sangue. Dalle analisi effettuate si scoprì che il sangue di suo padre, Giuseppe, fosse compatibile con quello della figlia e da lì a poco iniziarono le donazioni alla bambina non solo dal padre e dai familiari, ma anche da altri cittadini di Sigillo.

Cronaca Eugubina n.226
L’8 gennaio 1972 venne aperta la prima sezione Avis di Sigillo, come presidente fu eletto il Dr. Giuseppe Bianchi affiancato dal segretario Giuseppe Pellegrini e dai consiglieri Domenico Guerrini, Tobia Beni, Gabriella Giugliarelli e Bruno Luciani.
SIGILLO – L’Avis di Sigillo spegne 50 candeline. Mezzo secolo e non sentirlo, perché nell’associazione c’è tanto entusiasmo e voglia di continuare un percorso iniziato nel 1972, con lo scopo di garantire un’adeguata disponibilità di sangue e dei suoi emocomponenti a tutti i pazienti che ne abbiano necessità, attraverso la promozione del dono, la chiamata dei donatori e in alcuni casi anche la raccolta diretta di sangue, d’intesa con le strutture ospedaliere pubbliche, come ogni AVIS che si rispetti.
Tutto è nato per un bisogno ben preciso, quello di curare la piastrinopenia di una bambina attraverso le trasfusioni di sangue. Dalle analisi effettuate si scoprì che il sangue di suo padre, Giuseppe, fosse compatibile con quello della figlia e da lì a poco iniziarono le donazioni alla bambina non solo dal padre e dai familiari, ma anche da altri cittadini di Sigillo.
Fu così che l’8 gennaio 1972 l’allora medico condotto il Dr. Ettore Boccolini indisse una riunione alla quale erano presenti il Presidente Provinciale AVIS, il Segretario Provinciale AVIS e il Sindaco del Comune di Sigillo, al fine di costruire una sezione comunale, di cui venne eletto primo presidente il Dr. Giuseppe Bianchi, affiancato dal segretario Giuseppe Pellegrini e dai consiglieri Domenico Guerrini, Tobia Beni, Gabriella Giugliarelli e Bruno Luciani, persone generose e di spicco che la comunità sigillana ricorda con molto affetto.
In seguito, anche Giuseppe divenne presidente, restando in carica per 10 anni, e rimanendo tuttora l’unico decano in vita. L’attuale presidente è Giacomo Bazzucchi, ventisettenne sigillano laureato in medicina con il massimo dei voti, che nonostante la giovane età dimostra di tenere particolarmente all’associazione.
Giacomo, quali sono i suoi propositi e cosa ha pianificato insieme all’AVIS di Sigillo per i quattro anni di mandato?
“Come sempre l’auspicio è quello di avere una partecipazione sempre più numerosa e coinvolgere sempre di più i giovani. Da buona AVIS che si rispetti anche noi abbiamo il dovere di promuovere la donazione del sangue, e da anni abbiamo la collaborazione con il SIT di Branca al quale affidiamo le nostre donazioni e programmiamo i prelievi dei nostri iscritti”.
Come ha influito la pandemia nelle attività dell’AVIS comunale?
“L’emergenza sanitaria ci ha un po’ frenati sotto questo punto di vista poiché in una situazione normale avevamo diverse cose in programma. Nel pre-pandemia infatti abbiamo organizzato attività nelle scuole elementari e medie di Sigillo, come ad esempio la liberazione dell’AVIFauna nel Parco del Monte Cucco, in collaborazione con i carabinieri forestali, mentre per i più piccoli una visita alla fattoria per far vedere loro gli animali e i metodi di ricavo dei prodotti tipici della zona.
Oltre a ciò anche il progetto “Rispettiamoci”, in collaborazione con gli psicologi del territorio, che aveva lo scopo di favorire l’integrazione e contrastare le tematiche del body shaming e del bullismo.
Nel mese di giugno abbiamo organizzato i “Giochi della Gioventù”, giochi sportivi non competitivi per favorire l’integrazione, mentre a luglio la “Passeggiata del donatore” nel Parco del Monte Cucco. Per di più a settembre la festa del donatore, per poi chiudere l’anno con il concerto natalizio”.
Cosa significa per lei essere presidente?
“Posso riassumere in due parole, responsabilità e onore: è una responsabilità per l’ importanza del ruolo, specialmente nella situazione che stiamo vivendo e per gli obiettivi che devo portare a termine. Onore perché essere stato scelto dall’associazione mi rende orgoglioso e mi stimola molto”.
Per il suo cinquantennale l’AVIS di Sigillo organizzerà un Concorso di poesia nelle scuole elementari, e la più significativa verrà scelta come poesia dell’associazione; per le scuole medie ci sarà invece un concorso per la creazione di un manifesto, e il migliore verrà utilizzato dall’AVIS come manifesto per l’anno 2022. Il tutto con un unico vero scopo, quello di integrare giovani e unire le forze per salvare vite, come ha fatto Giuseppe per salvare quella di sua figlia.
Simone Anastasi