E’ stata un’antesignana del lavoro femminile come fonte di indipendenza e di emancipazione. Quando ancora negli anni ’80, in un’Italia che stentava a trovare la definitiva strada del modernismo, la maggior parte delle donne di campagna facevano le casalinghe o lavoravano nei campi, Silvana era impegnata nel suo laboratorio artigianale e li trovava una condizione sociale propria e indipendente.
I funerali oggi (lunedì 19 luglio), alle ore 10:30 circa, alla Chiesa della Madonna della Neve di Mocaiana. Lascia sicuramente un grande vuoto nella frazione, umano e professionale

GUBBIO – Si è spenta all’età di 80 anni la sarta Silvana Merli, memoria storica della frazione di Mocaiana, donna di poche parole, dal carattere forte e indipendente, tutti la conoscevano per la bravura e la precisione con le quali ha esercitato per mezzo secolo un mestiere tra i più nobili del nostro Paese.

Di lei si raccontava, che già da ragazzina cuciva e faceva merletti al Borgo Basso, tra Monteleto e Mocaiana, dove abitava con l’anziana madre, Benilde, e aveva un laboratorio dove cuciva tutto il giorno gli abiti per uomini e donne, che venivano anche da lontano pur di avere una sua realizzazione artigianale.

Aveva un’idea popolare del suo mestiere, cuciva abiti ma all’occorrenza era anche disponibile a soddisfare le richieste più semplici, come la “righetta ai pantaloni” o il “rattoppo delle giacche da uomo“, lavori che certo le facevano perdere più tempo che guadagnare soldi, ma ai quali non diceva mai di no.

Raramente per questi lavori accettava soldi. Per lei il lavoro da sarta era una vocazione, un principio di vita, era l’essenza di tutta la sua vita, e vestiva con gli abiti che lei stessa si confezionava, prediligendo i colori tenui a quelli accessi, la sobrietà all’eleganza.

Da questo punto di vista è stata un’antesignana del lavoro femminile come fonte di indipendenza e di emancipazione. Quando ancora negli anni ’80, in un’Italia che stentava a trovare la definitiva strada del modernismo, la maggior parte delle donne di campagna facevano le casalinghe o lavoravano nei campi, Silvana era impegnata nel suo laboratorio artigianale e lì trovava una condizione sociale propria e indipendente.

Dopo la morte dell’anziana madre, ha vissuto sola gli ultimi anni della sua vita, ma sempre con grande discrezione e dignità, in alcuni momenti dell’anno circondata dall’affetto dei parenti più prossimi che tornavano a trovarla. Era acutissima, e dal balcone di casa “controllava” tutta la vita del Borgo Basso.

Lascia sicuramente un grande vuoto a Mocaiana, umano e professionale. I funerali sono previsti per la giornata di oggi (lunedì 19 luglio), alle ore 10:30 circa, alla Chiesa della Madonna della Neve di Mocaiana nel rispetto delle norme anti contagio.

Francesco Caparrucci