La titolare: “Credo che questa crisi non vada sprecata, mi deve aiutare a crescere professionalmente e a cercare quelle strade che senza non avrei mai pensato di percorrere

GUBBIO (F.C.) – Un’attività con 40 anni di storia sul territorio, che è stata tramandata di generazione in generazione, dai nonni ai nipoti, con la speranza che l’attuale crisi possa rappresentare non un momento di stallo ma una spinta a continuare il lavoro con accresciuta tenacia e fiducia nel futuro.

Stiamo parlando di Cecilia Bartolini, titolare di “Bartolini Tartufi“, che abbiamo intervistato per la rubrica Gubbio riparte, con la quale stiamo facendo il punto sull’attuale situazione economica e sociale nella nostra città.

Cecilia, lei gestisce un’attività storica, ce ne vuole parlare? 

La nostra attività è sul territorio da circa 40 anni, è un lavoro di famiglia che si è tramandato da mio nonno che andava a tartufi, per passare a mio padre Fausto che ha fatto di una passione un lavoro ed infine l’attività è passata nelle mie mani.

Conserviamo e trasformiamo il tartufo e lavoriamo altri prodotti agricoli; la nostra filosofia è quella di un’azienda artigianale che parte dalla stagionalità dei prodotti, concetto riscoperto dalla clientela in questo periodo di lockdown“.

Quali sono al momento i progetti per il futuro?

Fare previsioni è difficilissimo, bisogna vedere come i clienti reagiranno, se hanno paura oppure no, bisogna vedere mentalmente quello che ha lasciato dentro le persone tutta questa vicenda. Ad oggi collaboriamo con tutte le manifestazioni ed eventi proposti da Associazioni di categoria o da Enti promotori, questo perché bisogna tornare in pista e dare un segnale positivo, bisogna tornare ad avere fiducia.

Commercializziamo in tutta Italia ed anche all’estero, per il commercio in Italia la fiducia è tanta, noi tendiamo a lavorare prodotti estremamente naturali e italiani cosa gradita alla clientela che in questo periodo ha rimparato di più i sapori delle cose e la stagionalità dei prodotti.

Per noi che lavoriamo sulla qualità dei prodotti questa è stata una cosa positiva, ci hanno cercato anche nel lockdown per la vendita online e molti clienti storici si sono messi in contatto con noi, cosa che ci ha dato fiducia per il futuro“.

Come ha reagito la clientela in quest’ultimo periodo?

Sono tornati tutti i miei clienti, hanno tutti riassortito i loro negozi e locali con piccole quantità, ma questo è normale data la situazione; la paura per come sarà settembre, ma ho un pensiero tanto fiducioso, positivo, futurista. Qualcosa nel turismo timidamente ha ricominciato, è un turismo anche del nord e centro Italia. 

Credo le persone abbiano bisogno di uscire e sono invogliate a comprare, sono anche attenti all’utilizzo dei dispositivi di protezione; essenzialmente credo che le persone abbiano bisogno di uscire, anche solo per una giornata del weekend.

Ritengo che questa crisi non vada sprecata, mi deve aiutare a crescere professionalmente e a cercare quelle strade che senza non avrei mai pensato di percorrere, sotto lockdown sono nate alcune collaborazioni con delle aziende con cose che mai avrei pensato di andare a fare nella mia vita.

Sono rimasta fedele al mio lavoro e alla mia linea di lavoro, sono due generazioni che faccio questo, non mi voglio improvvisare, al massimo reinventarmi tutti i giorni, perché ce la faremo anche stavolta, il sacrificio sarà grande ma non ho paura“.

Eliana Bucchi