Il Capodieci di San Giorgio: “Vorrei poter riabbracciare tutti i ceraioli il prima possibile, ma in questo momento così difficile dove le priorità sono altre anche se distanti bisogna essere più uniti che mai. Quando torneremo, la Festa dei Ceri sarà molto più bella ed emozionante“

Fabio Uccellani con la famiglia il 12 gennaio 2020
GUBBIO – La Festa dei Ceri 2020 non si farà a causa dell’emergenza Coronavirus, ma tutti i ceraioli e gli eugubini vivranno i giorni del 14, 15 e 16 maggio con sincera emozione.
A questo proposito, Fabio Uccellani, Capodieci del Cero del Santo Guerriero, afferma: “Non faremo la corsa, ma la Festa deve andare avanti ugualmente in quanto niente e nessuno potrà mai toglierci la devozione che abbiamo verso il Santo Patrono. Credo che ognuno di noi troverà il modo e la forma giusta per rendere omaggio a Sant’Ubaldo“.
Di seguito la sua intervista integrale, realizzata per Cronaca Eugubina da Eliana Bucchi.
E’ la prima volta che intervistiamo i Capodieci dopo l’annullamento della Festa dei Ceri 2020. Che sensazioni prova lei, oggi, a così pochi giorni dal 15 maggio?
“Non è facile da spiegare, posso solo dirvi di provare un grande dispiacere e senso di vuoto data la situazione attuale, ma come succede sotto il Cero, dopo una brutta caduta bisogna reagire, rialzarsi e più uniti che mai ripartire come avviene anche nella vita quotidiana. Sotto questo punto di vista sono convinto che la comunità eugubina reagirà alla grande“.

Fabio Uccellani e il Vescovo Luciano a Santa Maria il giorno dell’investitura a Capodieci
La decisione di annullare la Festa è stata considerata unanimemente giusta e responsabile. Però si parla informalmente della possibilità di tenere la Festa l’11 settembre 2020, qualora vi fossero le condizioni sanitarie. Lei cosa pensa al riguardo?
“Bisogna attendere la fine del mese di maggio, capire come ne usciremo, anche moralmente, per poi riparlarne, essendo una decisione che deve venire da tutto il popolo eugubino e non solo da poche persone. Se ci saranno le condizioni la cosa importante è che non sia una Festa tanto per fare, ma che sia una Festa equivalente al 15 maggio“.
Qual’è il ricordo più bello della Festa dei Ceri, che ancora oggi la emoziona?
“Ce ne sono tanti. Già la giornata stessa è un insieme di emozioni uniche; mi viene in mente quando prendevo il Cero sulla muta de “Mauro” e quando passava la statua di Sant’Ubaldo avevo il cuore in gola fino a che non girava in cima al Corso, ma dopo iniziavo solo a pensare di dare tutto e fare il massimo.
Poi c’è la mostra che secondo me è uno dei momenti più belli, dove si vede la vera passione e l’attaccamento alla Festa delle persone più anziane, in fondo è grazie a loro che ce l’hanno tramandata se abbiamo la fortuna di viverla“.

Fabio Uccellani e Anya Cecchini al Vejone 2020
Come se li immagina, oggi, i prossimi 15 e 16 maggio 2020?
“E’ difficile immaginare un 15 maggio senza Ceri, anche perché è la prima volta per tutti. Non faremo la corsa, ma la Festa deve andare avanti ugualmente in quanto niente e nessuno potrà mai toglierci la devozione che abbiamo verso il Santo Patrono. Credo che ognuno di noi troverà il modo e la forma giusta per rendere omaggio a Sant’Ubaldo“.
Da Capodieci del Cero di San Giorgio, cosa si sente di dire ai ceraioli?
“Di poterli riabbracciare tutti il prima possibile, ma in questo momento così difficile dove le priorità sono altre anche se distanti bisogna essere più uniti che mai. Quando torneremo, la Festa dei Ceri sarà molto più bella ed emozionante“.
Eliana Bucchi