Monsignor Paolucci Bedini: “In tutto ciò che diceva, padre Francesco ci ha cantato la grandezza della fedeltà di Dio. Padre Francesco stesso parlava con gli sguardi, i silenzi, due occhi celesti luminosi che ti accoglievano, o il sorriso che ogni tanto veniva fuori sul viso“

Padre Francesco Ferrari
GUBBIO – Si è spento ieri (lunedì 18 marzo), all’età di 88 anni, padre Francesco Ferrari. Frate minore della provincia veneta, padre Francesco era originario della cittadina di Montagnana, nel padovano, ed era arrivato a Gubbio nel 2000.
Fino al 2007 ha condotto vita eremitica alle porte del centro storico eugubino, nell’Eremo di Sant’Ambrogio. Poi si è trasferito nei piccoli ambienti della Chiesa di Santa Maria della Vittorina, dove nel primo pomeriggio di lunedì ha esalato l’ultimo respiro, dopo essere rientrato dall’ospedale comprensoriale dove era stato spesso ricoverato negli ultimi mesi, a causa di una malattia che lo aveva colpito di recente.
Nel primo pomeriggio di oggi (martedì 19 marzo), si sono celebrati i funerali di padre Francesco Ferrari alla Chiesa di San Francesco in piazza Quaranta Martiri, alla presenza di numerosi cittadini e fedeli giunti anche da lontano, dell’assessore Oderisi Nello Fiorucci, del Comandante dei Carabinieri Forestale Ubaldo Morganti, di esponenti dell’associazionismo locale.
Ha officiato la Messa per padre Francesco il Vescovo Monsignor Luciano Paolucci Bedini, funerali concelebrati dal clero diocesano. Inizialmente il Vescovo Luciano ha detto: “Siamo qui perchè un fratello ci ha lasciato, ha terminato il suo pellegrinaggio, e perchè con la fede vogliamo consegnarlo alla misericordia di Dio.
Molti di noi oggi qui presenti hanno condiviso un cammino con lui, con la testimonianza di padre Francesco ci presentiamo di fronte a Dio e chiediamo perdono a Dio“. Sono seguite le letture da parte delle Sorelle del Piccolo Testamento di San Francesco.

Il Vescovo Luciano
Quindi nell’omelia, il Vescovo Luciano ha affermato: “E’ un momento intenso di preghiera, ringrazio chi è venuto da lontano per padre Francesco, che era qui a Gubbio da quasi venti anni e noi tutti siamo così commossi per la sua scomparsa.
Oggi ci aiutano le parole di Giuseppe, padre Francesco diceva che San Giuseppe era molto vicino alla sua preghiera, per questo abbiamo lasciato le letture di questo giorno.
In tutto ciò che diceva, padre Francesco ci ha cantato la grandezza della fedeltà di Dio. Padre Francesco stesso parlava con gli sguardi, i silenzi, due occhi celesti luminosi che ti accoglievano, o il sorriso che ogni tanto veniva fuori sul viso.
Dio che ha un grande progetto di salvezza per gli uomini, si serve degli uomini giusti, e Giuseppe era un uomo giusto perchè si fidava di Dio. Uomini umili e semplici, come padre Francesco Ferrari. Lui avrebbe detto che solo il Signore guida. Grazie al Signore, che ci doni di non sprecare nulla di quello che ci ha donato tramite padre Francesco“.
Durante l’eucarestia è stata cantata “Fratello Sole Sorella Luna“. Poi la benedizione finale del Vescovo Luciano, che ha detto “nella vita ha seguito Cristo“. Padre Francesco è stato sepolto al Cimitero centrale di Gubbio.

Padre Francesco e Monsignor Ceccobelli
La vita di padre Francesco
Esperto di arte e storico appassionato del francescanesimo, nel tempo ha curato varie pubblicazioni sui conventi e i luoghi dove ha vissuto, come ad esempio quella per San Francesco del Deserto a Venezia. Era quasi pronto anche il suo studio approfondito sulla Chiesetta della Vittorina, prossimo alla stampa.
Padre Ferrari era parroco della comunità di San Martino in Colle, dove era entrato a contatto con la storia della piccola Sara Mariucci, la bambina di tre anni e mezzo vittima di una scossa elettrica. Nel 2011, su incarico di Monsignor Mario Ceccobelli, aveva curato la pubblicazione “Storia della piccola Sara”, raccogliendo e ricostruendo i fatti con precisione.
In questi ultimi anni aveva raccolto numerose altre testimonianze e documenti sull’episodio e su quanto accaduto successivamente. “Si è dedicato, con passione e dedizione – spiega il vescovo Luciano – ad accompagnare la piccola comunità di San Martino in Colle, com’è stato anche un rigoroso testimone della misteriosa storia di Sara“.
Di Francesco Caparrucci