Laura Facchinelli: “Raimund Prinoth mostra una forte relazione con la madre terra ed in questa dimensione è radicata la sua pittura con una connessione ampia e libera del pensiero. La sua visione del mondo si potrebbe definire apertura, saggezza e anche libertà“
GUBBIO – Si è svolta domenica 8 aprile, alla Galleria d’arte di Palazzo del Bargello, il vernissage della mostra “Paesaggi di vita” degli artisti Laura Facchinelli e Raimund Prinoth, organizzata dall’associazione La Medusa con il patrocinio del Comune di Gubbio rappresentato per l’occasione dall’assessore al turismo Oderisi Nello Fiorucci.
“Siamo molto contenti – ha dichiarato l’assessore Fiorucci – che l’associazione La Medusa continui ad animare culturalmente la nostra città, sia per i residenti che per i turisti perché è importante far capire al nostro ospite che non si tratta solo di Medioevo, ma di qualcosa che vive nel tempo.
Quando sono entrato qui ho notato delle forme che mi appassionano personalmente, sono innamorato della montagna, in particolare delle Dolomiti, per cui ho riconosciuto dei paesaggi e ho visto questa bellissima suggestione dell’accostare le cattedrali, costruite per fede, alla montagna e quindi mi sono trovato in un ambiente particolarmente bello e mi ritrovo piacevolmente colpito.
Mi auguro che sia una mostra che abbia successo, ringrazio gli autori per aver scelto Gubbio e la Medusa per il lavoro continuo che svolgono”.
La presidente dell’associazione La Medusa e storica dell’arte Elisa Polidori ha così definito la mostra: “Cercare artisti che siano capaci di interagire con gli spazi è molto complesso, oggi abbiamo una quadreria incredibile, se uno si mette al centro della sala sembra che abbia di fronte delle finestre aperte su spaccati naturalistici, architettonici, seppur con linguaggi molto differenti, ma voi autori avete un dialogo fra voi che una vera e propria poesia, ed è un’esperienza nell’esperienza sia per i turisti ma anche per i cittadini.
Credo che sia una delle esposizioni migliori che abbiamo ospitato a Palazzo del Bargello, posso solo ringraziarvi per avere scelto questa struttura che merita di avere al suo interno opere di grandi artisti”.
L’artista Laura Facchinelli ha poi spiegato la sua arte e quella del suo compagno di esposizione Raimund Prinoth: “Per noi è una bellissima esperienza esporre qui, amiamo tantissimo l’Umbria e questi edifici storici di pietra che sono fantastici. Sono diversi anni che facciamo mostre insieme con Raimund Prinoth perché, nonostante siamo molto diversi, abbiamo delle cose in comune. Entrambi dipingiamo per passione e anche per sentirci un pochino parte della grande storia dell’arte.
Abbiamo la convinzione che il presente e il futuro dell’arte sia proprio della sua storia, lungo un percorso contrassegnato nei secoli dalla capacità di rappresentare la realtà visibile e interiore. E quindi la forma che attraversa il tempo e che dovrebbe ora riprendere un senso ed una centralità. Il titolo di questa mostra è ‘Paesaggi di vita’, paesaggi naturali, paesaggi costruiti, paesaggi interiori e cerchiamo istintivamente l’armonia.
Raimund Prinoth mostra una forte relazione con la madre terra ed in questa dimensione è radicata la sua pittura con una connessione ampia e libera del pensiero. La sua visione del mondo si potrebbe definire apertura, saggezza e anche libertà.
Da un lato sintetizza la rappresentazione di forme geometriche moderne, dall’alto ricerca sempre degli accostamenti di colori rassicuranti, piacevoli. Molto intensi sono anche i ritratti femminili con i lineamenti molto ben definiti con le donne che hanno sempre uno sguardo sicuro in un rapporto alla pari. E poi le nature morte molto realistiche che possono richiamare la nostra storia dell’arte.
Per quanto mi riguarda sento il bisogno di uscire da quella bellezza assoluta della mia città Venezia e mi innamoro dei luoghi che mi restano dentro e che ho il piacere di rappresentare come li vedo. La montagna mi ha sempre affascinato, la roccia osservata a lungo diventa un qualcosa d’altro, diventa quasi un elemento accogliente.
La montagna ha una sua sacralità e talvolta raccoglie un segmento di edificio sacro come si nota in una delle mie opere, non c’è una ragione precisa per questa associazione, ma rappresenta un qualcosa che io sento.
In alcune opere c’è anche un senso di smarrimento, ad esempio quando raffiguro un ponte e non si vede cosa c’è al di là, ma c’è anche un quadro con i grattacieli che rispecchia la mia passione legata ai viaggi e rappresentano un bellissimo paesaggio urbano che non è fermo e inquietante, ma vivo”.
Sarà possibile visitare la mostra “Paesaggi di vita” presso la Galleria d’arte di Palazzo del Bargello fino al 29 aprile.
Di Ilaria Stirati – Fotografie Giampiero Lilli