L’evento, organizzato dalla farmacia Cardinali, fa seguito ad un primo incontro centrato sul ruolo della floriterapia e il suo utilizzo nella cura di alcune patologie

L’incontro si è tenuto allo Sporting Hotel
GUBBIO – Si è tenuto venerdì 27 maggio, presso l’Hotel Sporting, il convegno aperto al pubblico denominato “Il cibo e i primi 1000 giorni” inerente l’alimentazione da adottare per i bambini, la funzione del cibo nell’evoluzione di vita e il ruolo nei primi anni di vita.
In questo periodo si determina un forte sviluppo della rete neurale del cervello; determinante è il legame che si crea con la madre, che avrà una forte influenza sullo sviluppo fisico e mentale del bambino.
L’evento, organizzato dalla farmacia Cardinali, fa seguito ad un primo incontro centrato sul ruolo della floriterapia e il suo utilizzo nella cura di alcune patologie. Presenti in sale molte madri, direttamente interessate dall’argomento in questione, le quali hanno interloquito con i dottori che hanno curato il convegno.
L’introduzione è stata curata dal dott. Piero Giglio, che ha messo in evidenza l’importanza dell’attaccamento tra il neonato e il genitore, e come la suzione determini un migliore sviluppo corporeo durante la quale gli anticorpi vengono trasmessi attraverso la saliva. Il seno materno svolge infatti una funzione di termoregolazione dando rilevanza alla funzione dell’allattamento.
Il dott. Corrado Rossetti, relatore dell’incontro, ha ricordato la rilevanza della scoperta scientifica relativa allo sviluppo cerebrale nei primi 1000 giorni di vita, e come questo abbia cambiato alcune pratiche ospedaliere, le quali hanno posto maggiore attenzione al periodo di gestazione. Anche nel parto cesareo si cerca di evitare la separazione fisica e si inizia a pensare alla mamma come ad un incubatrice naturale.
Il contatto fisico tra madre e bambino, il massaggio, l’accarezzamento del corpo producono esiti positivi nello sviluppo cerebrale e vantaggi dal punto di vista nutrizionale.
“L’elemento centrale è la condivisione tra genitore e figlio, l’attenzione reciproca che si crea, la quale produce effetti positivi sull’intero arco di vita. La medicina non deve porre eccessivamente l’attenzione sulle indicazioni tecniche da imporre ai genitori, sulle quantità di cibo da somministrare. C’è una tendenza a forzare la nutrizione dei bambini, il quale viola i rapporto naturale con il cibo che è necessario recuperare”.
Alessandro Galassi – Fotografie e video Cronaca Eugubina