Ringrazio ancora di cuore il Comune che, nelle persone dei custodi, ha dimostrato grande apertura emotiva ma anche concretezza nelle azioni… io e la mia creatura lo ricorderemo per sempre!

GUBBIO – Quest’anno ho vissuto la Festa dei Ceri in maniera diversa dato che tra meno di un mese diventerò mamma per la prima volta. Ho davvero un bel pancione decisamente visibile anche sotto la mia bella camicia di San Giorgio.

Sento il dovere perciò di raccontare due storie che mi sono capitate il 15 maggio nella mia città e che possono essere uno spunto di riflessione per il futuro.

Il racconto

Avevo un grande desiderio, quello di vedere arrivare i Ceri alla Basilica, così alle ore 15 sono andata alla funivia dove ho trovato un addetto alla cassa. Mi sono rivolta a lui chiedendo se gentilmente avessi potuto comprare in anticipo il biglietto per poter evitare poi la fila alle ore 18, che sarebbe stata senza dubbio chilometrica, dato che ormai in gravidanza avanzata soffro problemi di stanchezza del tutto fisiologici.

La risposta che ho ricevuto è stata a dir poco sconcertante: l‘uomo alla cassa mi ha detto che non avrei potuto ricevere favoritismi perché io ero una persona come tutte le altre e che pertanto avrei dovuto fare la fila perché le regole sono uguali per tutti, aggiungendo con enfasi alla fine “e che pensa che lei è la prima donna incinta che ci chiede di non fare la fila? Noi non le abbiamo mai fatte passare!”.

Ho provato invano a dire che io al momento “non sono una persona come tutte le altre“, in quanto fatico a stare in piedi a lungo ed ho aggiunto che la cortesia che chiedevo in realtà è un diritto riconosciuto in qualsiasi paese civile che intenda tutelare i propri cittadini. Dopo di che me ne sono andata.

Non dandomi per vinta, perché almeno un pezzetto di corsa volevo vederlo, mi sono recata a Piazza Grande dove ho visto i custodi del Comune ai quali ho fatto presente il desiderio di poter usufruire di una finestra per poter vedere le girate della sera.

Ebbene, ho trovato come interlocutori due persone di straordinaria gentilezza e sensibilità che non solo hanno accolto la mia richiesta ma hanno cercato la soluzione più adeguata al mio bisogno azionando per me l’ascensore, facendomi accomodare in un ufficio al primo piano e portandomi un comodissimo sedile dove riposare. Inoltre di tanto in tanto i due custodi si alternavano facendo capolino nella stanza per accertarsi che stessi bene.

Come tutti sappiamo le girate della sera sono state magnifiche e vi assicuro che vedere tale spettacolo dall’alto e in tutta tranquillità ha significato per me provare una grande gioia.

Concludo la mia lettera esortando i responsabili del servizio della funivia, così importante per la nostra città e che ho così amato fin da bambina, a riflettere sui fatti che ho raccontato, al fine di evitare che tali episodi si ripropongano in futuro, considerando gli ampi margini di miglioramento che il servizio potrebbe avere se solo si applicassero le semplici regole del buon senso.

Ringrazio ancora di cuore il Comune che, nelle persone dei custodi, ha dimostrato grande apertura emotiva ma anche concretezza nelle azioni… io e la mia creatura lo ricorderemo per sempre!

Chiara Mancini