Tanti fedeli e gente semplice salgono ogni anno fino al Santuario di San Martino in Colle per visitare in silenzio la tomba della bambina di Gubbio morta nel 2006, realizzata dall’artigiano Luca Grilli.
Ognuno prega a modo proprio, tutti lasciano un pensiero sul grande quaderno di pagine gialle presente accanto alla piccola Sara. Quest’anno, in occasione della 19esima ricorrenza della “nascita in cielo” di Sara Mariucci, mamma Anna Armentano ha raccontato la storia della sua vita. 

Michele Mariucci e Anna Armentano

Alla camera ardente mi aspettavo di trovare un corpo senza vita e invece quello che vidi fu un volto incredibilmente sereno che accennava un sorriso. Il volto di Sara era pieno di luce …“.

GUBBIO – Mamma Anna ha commosso tutti raccontando la storia della sua vita, legata indissolubilmente a quella della piccola Sara, di cui martedì 5 agosto al Santuario di San Martino in Colle si è ricordata la memoria con una Santa Messa presieduta dal Vescovo Luciano con la partecipazione dei sacerdoti eugubini.

Si è trattato della 19esima ricorrenza della “nascita in cielo” di Sara Mariucci, morta nel 2006 nello stabilimento balneare “Stella Maris” di Villapiana in Calabria, dopo essere rimasta folgorata. Fu un incidente molto strano: la piccola in vacanza con la famiglia, era a cavalcioni di una giostra e per raccogliere un gettone a terra, toccò inavvertitamente un cavo scoperto e rimase folgorata.

Inizialmente sepolta al Cimitero di San Martino in Colle, il 28 marzo 2016 la salma della piccola Sara fu traslata al Santuario dove riposa in pace nella tomba di marmo bianco meta di un infinito pellegrinaggio di fedeli. L’intera vicenda giudiziaria fu seguita per conto della Famiglia Mariucci dall’Avvocato Ubaldo Minelli, sempre presente alle celebrazioni del 5 agosto.

C’è anche un progetto in cantiere, quello della “Cascina del sorriso” per famiglie con ragazzi minori affetti da gravi disabilità. Con il ricavato delle donazioni raccolte in tutta l’Umbria, verrà realizzata un’area sanitaria vera e propria.

Mamma Anna e papà Michele con Don Mario Ceccobelli nel 2022

L’intervento di Mamma Anna 

Emozionante l’intervento di mamma Anna Armentano: “Abbiamo vissuto tante incertezze, ma abbiamo sentito sempre il coraggio, siamo con te non temere. Abbiamo visto grazie alla luce che ci è arrivata dal cielo per nostra figlia. 

Quella che a prima vista potrebbe sembrare una tragedia, si è rivelata una storia di salvezza. La storia di Sara è intrecciata alla mia, a quella della mia famiglia segnata da ferite profonde, ma anche da una trasformazione misteriosa e luminosa. 

Sono rimasta orfana di madre a soli 5 anni, mio padre in un gesto di follia ha tolto la vita a mia madre, e sono vissuta sola con mia nonna paterna, che da bambina mi portava a trovare mio padre in carcere. Dove c’è tanto dolore, c’è anche tanta grazia. 

In quella casa, io e mia sorella siamo cresciute legate da un amore profondo… Nel 2001 è nato il mio primo figlio Daniele, e nel 2002 è nata Sara, la maternità per me è stata una rinascita, con i miei figli finalmente potevo ricostruire la famiglia che mi era stata violentemente strappata.

Con Sara, in particolare, le ferite più profonde sembravano guarire, accarezzarla, baciarla, coccolarla, era come prendermi cura della bambina che ero stata e che nessuno aveva potuto consolare. 

La sera del 2 agosto partimmo per il mare. Quella sera Sara mi chiese di raccontargli una storia, e stranamente non gliela raccontai. Quando pensai che stesse dormendo, e mi accinsi a uscire dalla sua stanza, con la sua vocina Sara mi disse: ‘Quando era piccola piccola, ero in un posto lontano lontano, meraviglioso, su una nuvoletta‘.

A si, le dissi, e con chi eri?

‘Con la mamma Morena’.

La mamma Morena? E chi è la mamma Morena? 

‘E’ l’altra mia mamma’.

Ma sono io l’unica mamma. E com’è quest’altra mamma? 

‘E’ buonissima”.

E’ più buona di mamma Anna? 

‘Sii’. 

Sara, veramente, sei sicura? 

‘Sii’. 

Spiegami un po’ quest’altra mamma. Di che colore ha i capelli? 

‘Blu’. 

E gli occhi? 

‘Castani come i miei’. 

E tu lasceresti mamma Anna per andare con mamma Morena? 

‘Sii”.

In quel momento fui travolta da un turbamento profondo, Sara non mi aveva mai parlato di un’altra mamma, e noi non conoscevamo nessuna persona chiamata Morena. Quella sera raccontai subito a mio marito e mia sorella quanto era successo. 

Il giorno dopo, il 5 agosto, eravamo al mare. Sara mi disse ‘la mamma Morena non mi sgrida’. Ancora quel nome e quella dolcezza misteriosa. Poche ore dopo, quando io e Michele prendevamo un caffè e i bambini giocavano in un’area tranquilla, Sara salì su un giochino, appoggiò i piedini sulla pedana, rimase folgorata e morì. 

Era una giornata estiva, come oggi, piena di sole, ma per noi si è fatto buio dentro e fuori. In quel momento avremmo voluto solo una cosa, morire. Era finita, così sembrava. Il giorno dopo mi feci forza e andai alla camera ardente.

Mi aspettavo di trovare un corpo senza vita e invece quello che vidi fu un volto incredibilmente sereno che accennava un sorriso. Il volto di Sara era pieno di luce …“.

Conclusioni

Palmiro Mariucci (nonno della Piccola Sara)

Nonno Palmiro, con la lunghissima barba bianca, che non si è più tagliato dal giorno della morte della nipote perchè quel giorno lei la toccò per l’ultima volta, ha letto i passi del Vangelo.

Sono state suonate musiche bellissime, sia prima che durante la Santa Messa, grazie alla presenza del Coro Magnificat di Perugia, con il fratello di Sara alla chitarra classica e voce.

Tanti fedeli e gente semplice salgono ogni anno fino al Santuario di San Martino in Colle per visitare in silenzio la tomba della bambina di Gubbio morta nel 2006, realizzata dall’artigiano Luca Grilli.

Ognuno prega a modo proprio, tutti lasciano un pensiero sul grande quaderno di pagine gialle da diciannove anni accanto alla piccola Sara Mariucci.

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Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina