Durante l’interrogatorio di garanzia, l’indagato ha risposto a tutte le domande del Giudice, giustificando il suo tentativo di far rientro nell’abilitazione con la necessità di prendere i propri indumenti (scarpe, biancheria intima e altri beni e oggetti personali).
Ha comunque precisato che nel momento in cui si è recato a casa, sapeva benissimo che i familiari non erano presenti presenti nell’abitazione per avere trascorso la notte e dormito presso parenti. Ha dichiarato di aver compreso il disvalore della propria e condotta e di essersi pentito.

L’Avvocato Ubaldo Minelli
PERUGIA – Si è tenuto lunedì mattina 1 settembre in Tribunale a Perugia (con l’arrestato collegato dal carcere), l’interrogatorio di garanzia dell’eugubino 50enne sottoposto alla misura custodiale carceraria per aver violato giovedì 28 agosto il provvedimento di divieto di avvicinamento alla casa familiare perchè ritenuto gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia ai danni della coniuge e del padre.
L’Attività investigativa, avviata a seguito della presentazione di formali denunce da parte delle vittime, ha consentito di accertare che l’indagato, per oltre un anno, ha reiteratamente posto in essere condotte vessatorie nei confronti dei familiari, anche in presenza del figlio minore, generando un clima di costante tensione, sofferenza psicologica e timore per la loro incolumità.
Nel corso delle indagini, sono stati documentati comportamenti di particolare gravità, tra cui minacce di morte, aggressioni fisiche e verbali. In un episodio, l’uomo aveva perfino puntato un oggetto atto a offendere alla gola del padre, di 75 anni, per poi afferrarlo con violenza al collo.
L’indagato ha risposto a tutte le domande del Giudice, giustificando il suo tentativo di far rientro nell’abilitazione con la necessità di prendere i propri indumenti (scarpe, biancheria intima e altri beni e oggetti personali).
Ha comunque precisato che nel momento in cui si è recato a casa, sapeva benissimo che i familiari non erano presenti presenti nell’abitazione per avere trascorso la notte e dormito presso parenti. Ha dichiarato di aver compreso il disvalore della propria condotta e di essersi pentito.
All’esito dell’interrogatorio, il difensore di fiducia dell’imputato, l’Avvocato Ubaldo Minelli, ha chiesto l’attenuazione della misura coercitiva in atto, sollecitando la sostituzione della custodia cautelare in carcere con il ripristino dell’originaria misura dell’allontanamento dall’abitazione familiare e del divieto di avvicinamento a meno di 500 metri.
Il Giudice ha richiesto al Pubblico Ministero Dr. Gianpaolo Mocetti il proprio parere sull’istanza dell’Avvocato Ubaldo Minelli. Ora il PM ha due giorni di tempo per formulare il proprio parere, mentre il Giudice delle Indagini Preliminari ha cinque giorni per decidere sull’istanza.
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