Le Tavole Eugubine sono un elemento identitario che ha radici profonde, risalenti al momento stesso dell’acquisto, nel 1456, da parte dei Magistrati che, in rappresentanza del popolo di Gubbio, acquisirono il documento, salvandolo dalla distruzione.
L’assessore Paola Salciarini e il sindaco Vittorio Fiorucci hanno fatto riferimento alla candidatura per il riconoscimento Unesco delle Tavole Eugubine, “il dossier sarà aggiornato“. 

La sala delle Tavole Eugubine

Il Professore Augusto Ancillotti ha anche spiegato i riferimenti storici alla crescia di Gubbio nelle Tavole Eugubine.

GUBBIO – “Le Tavole Eugubine sono un caposaldo della nostra identità culturale“. Un’antica voce incisa sul bronzo, che da secoli attraversa il tempo e continua a raccontare l’identità di un popolo.

Così può essere riassunto il significato della Festa delle Tavole di Gubbio 2025, che proseguirà sabato 12 luglio alle ore 11 e alle 16, con visite guidate alle Tavole al Museo Civico di Palazzo dei Consoli.

La storia

La consapevolezza dell’importanza delle Tavole Eugubine come elemento identitario ha radici profonde, risalenti al momento stesso dell’acquisto, nel 1456, da  parte dei magistrati che, in rappresentanza del popolo di Gubbio, acquisirono il documento, salvandolo dalla distruzione.

Eruditi eugubini diedero impulso poi, tra il XVI e il XVIII secolo, alla circolazione della conoscenza del documento in ambienti accademici italiani ed europei, contribuendo in tal modo a far divenire le Tavole un riferimento imprescindibile per quanti ancora oggi si occupano di linguistica indoeuropea e di storia dell’Italia antica.

Roberto Borsellini e Augusto Ancillotti

Gli interventi

Assessore alla cultura Paola Salciarini: “E’ importante che gli eugubini conoscano le Tavole, un caposaldo della nostra identità. Le Tavole ci parlano costantemente e c’è ancora tanto da scoprire“.

L’assessore Paola Salciarini e il sindaco Vittorio Fiorucci hanno fatto riferimento alla candidatura per il riconoscimento Unesco delle Tavole Eugubine, “i termini per la candidatura sono riaperti e il dossier sarà aggiornato“.

Il responsabile del Museo Civico di Palazzo dei Consoli Roberto Borsellini: “La colonizzazione greca si sovrappone alla conquista romana. Anche qui nei nostri territori assistiamo alla romanizzazione culturale“.

La Direttrice del Parco archeologico di Paestum e Velia Tiziana D’Angelo: “Quando i coloni arrivano a Velia, trovano una realtà estremamente vivace. Fuggono dall’invasione persiana e fondano la città di Enea. Durante gli scavi sono state ritrovate armi e ceramiche che parlano del culto di Atena“.

Rappresentante dell’Istituto di Ricerca e Documentazione sugli Antichi Umbri (IRDAU), Professore Augusto Ancillotti: “Se si vuole capire qualcosa del mondo italico, si devono conoscere le Tavole Eugubine. Il numero delle parole contenute nelle Tavole è ineguagliabile. 

E’ importantissimo il rapporto delle civiltà italiche con i Micenei. Dai Micenei arriviamo alle Tavole Eugubine. Una circolazione culturale di estrema importanza“.

Ilaria Venanzoni e Laura Cerri

La rappresentante dei Musei Nazionali di Perugia Direzione Regionale Musei Umbria e Parco archeologico del Teatro Romano di Gubbio Ilaria Venanzoni e l’archeologa libera professionista Laura Cerri: “Abbiamo condotto indagini con il metodo magnetico presso il Parco del Teatro Romano. 

Intorno al Teatro Romano c’era tutta la città di Gubbio. Ha colpito la nostra attenzione un quadriportico alle spalle del Teatro Romano. Pensiamo che questo edificio sia precedente al Teatro Romano, con la città romana che si è adattata a questa struttura. 

C’è un collegamento tra il quadriportico e le Tavole Eugubine? Stiamo cercando di studiarlo con approfondimenti. Nel quadriportico erano esposte le Tavole Eugubine? E’ una tesi suggestiva“.

Ha concluso gli interventi il Professore Alberto Calderini dell’Università degli Studi di Perugia, mentre il Professore Augusto Ancillotti ha anche spiegato i riferimenti storici alla crescia di Gubbio nelle Tavole Eugubine.

Nelle Tavole si parla di un piatto tondo e sottile. Per noi è la crescia, che può essere condita e farcita. E quindi se vogliamo tradurre le Tavole di Gubbio con termini moderni, possiamo dire che due termini specifici corrispondono a crescia e crescia farcita“.

La serata si è conclusa con una cena a base di pietanze realizzate con alimenti citati dalle Tavole Iguvine. La cena è stata preparata e offerta da Isidoro Angeloni con Enrico e Fanny e tutto lo staff del Bar La Valle e della Vera Crescia di Gubbio.

Menù della Festa delle Tavole: antipasto di crescia calda servita con prosciutto stagionato, pecorino umbro a latte crudo. Primo piatto, farro perlato con rucola selvatica e olio. Secondo piatto, carne alla brace cotta a fuoco vivo con erba cotta. Dolce Petenata (torta rustica con noci, uva e miele). In abbinamento vino rosso umbro. 

Menù delle Tavole Eugubine. Cena preparata da Isidoro Angeloni, Enrico e Funny

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Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina