Aperto dalla cuoca Clara Tusillagine nel 1977 dopo molti anni di lavoro in Riviera, il Ristorante è ancora oggi un punto di riferimento per giovani e famiglie. La vecchia credenza, il camino acceso, la cucina casalinga …
GUBBIO – Sicuramente non c’è bisogno di presentare il ristorante Piatto d’Oro, in località Branca. Aperto nel lontano 1977 da Clara Tusillagine, che ha voluto mettere in pratica l’esperienza di cuoca appresa nei ristoranti della Riviera, quando da giovane andava a fare la stagione.
Mentalità imprenditoriale, non senza qualche difficoltà iniziale, ma con un progetto sempre ben chiaro in mente, e tra i fornelli: portare nelle tavole la cucina di casa, quella semplice, buona, legata al territorio grazie a quei saperi contadini trasmessi fin da quando era piccola dalla mamma e dalla nonna.
Insomma, al Piatto d’Oro, il come una volta, è ancora la moda attuale, genuina, quella che fa proprio parte del dna, trasmesso in modo naturale ai figli Anna e Luciano Vagnarelli, che da due anni, dopo la morte della mamma guidano il ristorante, con la stessa passione, le stesse metodologie di accoglienza e di preparazione dei piatti, proprio come devono essere.
La cucina casalinga è qui la nuova tradizione: piatti abbondanti e profumati, accompagnati da un buon bicchiere di vino, sono sempre stati la regola della casa, perché chi si ferma, deve uscire sazio e contento.
E’ così che con il tempo è iniziato un vero e proprio pellegrinaggio al Piatto d’Oro per il nome che nel tempo si era conosciuto. Ti siedi a una tavola semplice dove sono passate generazioni di persone per festeggiare matrimoni, battesimi, comunioni; dove tanti passavano a salutare Clara e molti sono tornati negli anni guidati dai ricordi d’infanzia.
Qualcuno rivede la sala con la vecchia credenza, i peltri nelle mensole, il grande camino acceso dove sfrigolavano le grigliate, e si affaccia alle finestre per rivedere il panorama dei campi e della campagna a perdita d’occhio, ma tutti cercano ogni volta quel senso, quasi perso, del mangiare buono, di un ordine preciso che regna nel locale e mantiene vivo un angolo della campagna eugubina.
Ecco quindi un antipasto ricco di salumi, formaggi, crostini con patè, proprio come vuole la tradizione contadina. I piatti di pasta fumanti, sono abbondanti e stracolmi di un sugo denso, come i ravioli ripieni di spinaci, che si fanno mangiare con gli occhi, le carni alla griglia o arrosto, sempre con gli immancabli spicchi gialli di limone, fanno capolino tra i piatti portati ai tavoli e invogliano ad essere assaggiati.
Proprio come una volta, proprio come è sempre stato da quando il ristorante è stato aperto, con quell’aria sempre uguale, e forse un pò fuori moda di un ristorante che sa assicurarti il meglio e mai deludere le aspettative. Qui, prima o poi ci vengono tutti e il ricordo di Clara è sempre vivo tra i clienti più affezionati.
I fratelli Anna e Luciano: “Il servizio è semplice ma impeccabile, siamo persone tra la gente e offriamo quello che andremo anche noi a ricercare. Un po’ come sentirsi a casa tra amici, vecchi e nuovi, con figli e nipoti”.
Isabella Ceccarelli – Nella foto il compleanno per i 103 anni di Corrado Codignoni