Il 90enne eugubino Nazzareno Lilli, “l’Conte”, era rimasto gravemente ustionato domenica mattina 30 luglio a Padule, mentre con una bottiglietta di alcol stava cercando di accendere un barbecue per cuocere la carne. La bottiglietta gli è letteralmente esplosa tra le mani, ustionandolo in tutta la parte superiore del corpo. 

Elisoccorso

Anche la figlia, che aveva tentato di togliergli subito la bottiglietta di alcol dalle mani, è rimasta leggermente ustionata ad una mano. Nazzareno fu trasportato in Ospedale di Branca, da qui a quello di Fabriano e in serata in Elisoccorso a Pisa, dov’è morto due giorni dopo. I funerali sono fissati per martedì 8 agosto alle ore 15 alla Chiesa parrocchiale di Padule.

GUBBIO – I funerali di Nazzareno Lilli, storico Capodieci di San Giorgio il giorno della Festa dei Ceri del 15 maggio 1970, si terranno martedì 8 agosto alle ore 15 alla Chiesa parrocchiale di Padule.

Nazzareno Lilli era rimasto gravemente ferito alla parte superiore del corpo, domenica 30 luglio mentre nella propria abitazione cercava di accendere un barbecue alimentandolo con una bottiglietta di alcol, che gli è letteralmente esplosa tra le mani.

Intuendo il pericolo, la figlia ha cercato subito di intervenire togliendo la bottiglietta dalle mani del padre, ma non c’è riuscita in tempo: rimanendo lei stessa leggermente ustionata ad una mano.

Vista la gravità dell’accaduto, l’uomo è stato subito trasportato dai Familiari in Ospedale a Branca, dove è stato immediatamente preso in cura dai sanitari. Nel corso della giornata di domenica 30 luglio, tuttavia, si è reso necessario il suo trasferimento in ambulanza all’Ospedale di Fabriano nelle Marche intorno alle ore 19.

Successivamente, con un Elisoccorso giunto dalla Toscana, l’uomo è stato ulteriormente trasferito all’Ospedale di Pisa, dove due giorni dopo è deceduto, prima che fosse possibile operarlo.

Sincero e profondo il cordoglio di tutta la frazione di Padule e dei Sangiorgiari, visto che Nazzareno Lilli è stato uno dei fondatori storici della manicchia sangiorgiara di Padule, che ha avuto anche in Roberto Traversini “Casaletto” un altro grande interprete dello spirito sangiorgiaro.

-RIPRODUZIONE RISERVATA

Francesco Caparrucci