Nella Chiesa di Sant’Anna veglia di preghiera presieduta dal Diacono permanente Giorgio Cardoni. Don Roberto confessò per ultimo, prima di morire, un amico sacerdote eugubino che era andato a trovarlo. La cosa lo commosse fino alle lacrime. Nonostante fosse molto malato, don Roberto raccolse le poche forze rimaste e confessò il sacerdote, poi disse “sono ancora un prete“. Pochi giorni dopo è morto. 

Don Roberto, don Ubaldo e il Vescovo Luciano a Torre alta prima della Messa

Comunità eugubina a est del capoluogo, scossa anche dalla morte della Signora 78enne deceduta all’Ospedale di Perugia a seguito dei traumi riportati nell’incidente di sabato mattina a San Marco lungo la vecchia SS 219. 

SPADA – La comunità eugubina che risiede a est di Gubbio capoluogo, è scossa in queste ore da due morti che hanno toccato l’animo di tutti: stiamo parlando della morte di don Roberto Revelant parroco di Torre dei Calzolari e Spada, e della Signora 78enne eugubina deceduta all’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia per i traumi riportati nell’incidente di sabato mattina a San Marco lungo la diretta della vecchia SS 219.

Lunedì sera nella Chiesa di Sant’Anna a Spada, si è tenuta la veglia funebre in ricordo di don Roberto Revelant, che si è spento domenica all’età di 72 anni, con i funerali che si terranno a Torviscosa (provincia di Udine), dove era nato il 3 gennaio 1951, figlio di Vittorio e di Teresa Roson, secondo di cinque fratelli.

La veglia di preghiera è stata presieduta dal Diacono permanente Giorgio Cardoni che, nella piccola Chiesa gremita, ha recitato il Rosario e l’Eterno riposo per don Roberto sacerdote.

Un pensiero di ringraziamento per quello che don Roberto ha fatto per le nostre comunità.ha detto il Diacono Giorgio CardoniDi lui ricorderemo la gioia, la simpatia, il sorriso. Affidiamo don Roberto alla misericordia del Padre”. 

Siamo in grado di raccontare che pochi giorni prima di morire, quando don Roberto era già fortemente malato qui a Gubbio, ricevette la visita di un Sacerdote eugubino. Don Roberto gli disse che la malattia non gli permetteva più ormai di esercitare il sacerdozio, e questo era causa di sofferenza.

Allora, l’amico sacerdote si inginocchiò di fronte a lui, e gli disse: “Don Roberto confessami e assolvimi“. Don Roberto si commosse fino al pianto, raccolse le poche forze rimaste e confessò l’amico sacerdote. Al termine disse: “Sono ancora un prete“. Pochi giorni dopo è morto.

Raccontiamo questo episodio perchè aiuta a capire che uomo era don Roberto Revelant, una persona di grande cuore e sensibilità, capace di commuoversi fino alle lacrime per il bene in cui ha sempre creduto nella vita.

Le due comunità di Torre dei Calzolari e Spada lo hanno ricordato con due Veglie di preghiera a cui hanno partecipato le due comunità unite nel dolore e nella preghiera.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina