Il Giudice per le indagini preliminari, Dottoressa Angela Avila, ha rinviato l’udienza al 19 gennaio 2023. Questa mattina, come annunciato nelle scorse settimane al nostro giornale dagli Avvocati Ubaldo Minelli (per la Famiglia Cuffaro) e dall’Avvocato Francesca Pieri (per Alessio Cacciapuoti), ci sono state le costituzioni di parte civile. 

Avvocato Ubaldo Minelli

Per l’esplosione di Sette Strade del 7 maggio 2021, il Pubblico Ministero in data 13 luglio 2022, aveva formulato la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di 5 persone. Uno degli imputati questa mattina era presente in Tribunale a Perugia. 

PERUGIA – Relativamente all’esplosione di Sette Strade a Gubbio del 7 maggio 2021, che distrusse integralmente un edificio adibito a laboratorio per il trattamento della cannabis light dove persero la vita Samuel Cuffaro ed Elisabetta D’Innocenti con due feriti Alessio Cacciapuoti e Kevin Dormicchi che riportarono lesioni gravissime, mentre un terzo ferito (uno dei titolari dell’attività) riportò lesioni lievi, si è tenuta questa mattina al Tribunale di Perugia l’Udienza preliminare.

Il Giudice, Dottoressa Angela Avila, letta la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal Pubblico Ministero in data 13 luglio 2022 nei confronti di 5 persone, aveva fissato per oggi innanzi a sé l’Udienza preliminare nell’aula Gip/Gup del Tribunale penale di Perugia.

Presenti questa mattina in Tribunale a Perugia Kevin Dormicchi, i genitori di Samuel Cuffaro, la Famiglia di Elisabetta D’Innocenti, e uno degli imputati. Il Giudice, Dottoressa Avila, ha rinviato l’udienza al 19 gennaio 2023 ore 9:30.

L’Avvocato Francesca Pieri

In quella occasione verrà discussa l’udienza preliminare: questa mattina invece ci sono state le costituzioni di parte civile già annunciate nelle scorse settimane al nostro giornale dagli Avvocati Ubaldo Minelli (per la Famiglia Cuffaro) e dall’Avvocato Francesca Pieri (per Alessio Cacciapuoti).

L‘Ufficio contesta agli indagati il delitto di omissione dolosa di cautele per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e quelli particolarmente gravi di incendio doloso e soprattutto di omicidio doloso e lesioni dolose, si è ritenuto infatti configurabile, in relazione alla particolare gravità dell’attività svolta, nell’attività dei soggetti il dolo sia pure eventuale piuttosto che la colpa, come si era ipotizzato nella prima fase delle indagini.

Nei confronti degli indagati è stata ipotizzata anche la violazione della legge sugli stupefacenti e contestata la detenzione illecita della cannabis e la cessione di essa, ritenendo che quella attività di “manipolazione” svolta fosse non consentita e quindi inidonea a considerare il prodotto come cannabis light.

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Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina