Opere uniche create lavorando a mano la creta. Giuliano Monacelli: “E’ l’amore verso la mia città, verso la sua storia, insieme alla fantastica duttilità della creta che, a ogni creazione, fa suscitare in me grandi emozioni, le stesse che spero di suscitare in chi osserva le mie opere“.

“Crepe” di Giuliano Monacelli
GUBBIO – Un nuovo percorso artistico legato all’arte moderna si appresta ad essere intrapreso a Gubbio da Roberto e Sara Panfili, che sabato pomeriggio 9 aprile inaugurano il secondo spazio espositivo della Galleria d’arte Panfili in via Cavour 30, ospitando una personale di grande spessore artistico, la mostra “Crepe” del maestro eugubino Giuliano Monacelli.
“Si tratta di un secondo spazio espositivo dedicato esclusivamente alle mostre personali. – spiegano a Cronaca Eugubina Roberto e Sara Panfili – L’inaugurazione avverrà con la personale del maestro Monacelli, ma siamo in grado di anticipare i nomi degli artisti di fama nazionale che si avvicenderanno fino a novembre, a cominciare dal pittore contemporaneo Andrea Agostini.
Seguiranno poi le personali di Mauro Paparella nome di grande prestigio perchè allievo di Angelo Accardi uno degli artisti moderni più quotati, per chiudere in autunno inoltrato con l’artista ligure Francesco Musante“.
E’ possibile anticipare brevemente, che la personale del maestro Giuliano Monacelli sarà una rivisitazione in chiave contemporanea e moderna del suo repertorio storico, dai bassorilievi, alle opere in ceramica, alla decorazione della ceramica.
Così si presentava Giuliano Monacelli recentemente: “Nel solco della tradizione familiare ed eugubina, appassionato da sempre dell’arte, ho inteso coniugare la sapienza artigianale, acquisita in famiglia, e la ricerca di soluzioni innovative.
Opere uniche create lavorando a mano la creta, dandole forme e colori nuovi utilizzando tecniche antiche, come il lustro di Mastro Giorgio. Le mie opere sono delle riproduzioni degli scorci di Gubbio, delle vie più caratteristiche e panoramiche, delle scene relative alla Festa dei Ceri, al Palio della Balestra, alla Processione del Cristo Morto, e scene relative all’attività contadina.
E’ l’amore verso la mia città, verso la sua storia, insieme alla fantastica duttilità della creta che, a ogni creazione, fa suscitare in me grandi emozioni, le stesse che spero di suscitare in chi osserva le mie opere“.
Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina