Il prefabbricato risale al terremoto del 1984 ed è di proprietà regionale. Il Sindaco Stirati ha già avanzato richiesta di rimozione, ma, ci racconta una persona ben informata “l’iter di intervento della Regione è lungo e burocratico se non adeguatamente sollecitato“. 

Carabinieri al prefabbricato in via Matteotti

Il 16 luglio 2021 ai nostri microfoni Danilo Clemente aveva detto: “Ho la sensazione che si siano scordati di me, che sono invisibile alla gente, ma quando lavoravo non era così. Mi sento parte della comunità, mi sento eugubino”. 

GUBBIO – La Caritas Gubbio torna a chiedere che: “Il prefabbricato in Largo Matteotti venga rimosso prima che un’altra persona bisognosa o disperata torni ad abitarlo. 

Danilo abitava in un luogo dove nessuno avrebbe dovuto abitare, senza luce, acqua e privo di minime condizioni igieniche.

Come Caritas avevamo più volte sollecitato il Comune ad adoperarsi perchè quella struttura (dove aveva già vissuto nelle stesse condizioni un’altra persona prima di lui) venisse rimossa. E siamo certi che, se ciò non verrà fatto, qualche altra persona ne farà la sua casa“.

Danilo Clemente Demartis, 65enne originario della provincia di Frosinone, da 21 anni residente a Gubbio, è stato ritrovato morto all’interno del prefabbricato in ‘Largo Matteotti’ lunedì 21 marzo alle ore 13:30 circa, quando i Carabinieri e il 118 sono intervenuti congiuntamente trovandolo esanime su una sedia all’interno della sua abitazione.

Da giorni non lo si vedeva più camminare per le strade della città, e in particolare sotto le Logge, in Piazza Quaranta Martiri e lungo via Matteotti dove era più facile incontrarlo passeggiare appoggiato al bastone. Il Medico legale della Procura della Repubblica di Perugia intervenuta sul posto, ha constatato la morte naturale del Demartis.

Danilo nel prefabbricato in Largo Matteotti 11, il 16 luglio 2021 

Giovedì 24 marzo, a San Giovanni, alla presenza di alcuni cittadini eugubini che lo conoscevano, dei familiari e di rappresentanti del mondo della cultura e dell’arte che periodicamente andavano a trovarlo, sono stati celebrati da don Andrea Svanosio i funerali di Danilo Clemente, che a Gubbio ha esercitato per anni la professione di muratore facendosi apprezzare per la qualità dei lavori eseguiti.

Il 16 luglio 2021, intervistato da Cronaca Eugubina, Danilo Clemente disse: “Ho la sensazione che si siano scordati di me, che sono invisibile alla gente, ma quando lavoravo non era così. Mi sento parte della comunità, mi sento eugubino.

Dalle Istituzioni tante promesse, ma io voglio rimanere a Gubbio e chiedo soltanto un alloggio dove poter vivere dignitosamente. Qualche amico mi viene ancora a trovare e mi porta qualche piccolo regalo. Non cerco un aiuto economico, ma sociale e riabilitativo, e un piccolo alloggio dove vivere dignitosamente“.

Intervista video a Danilo Clemente (16.07.2021) sulla pagina Instagram di Cronaca Eugubina: https://www.instagram.com/p/CRXZFdiDsa1nKFez88odmJzpvK4iXz71xhSldI0/?utm_medium=copy_link&fbclid=IwAR3vTFtIOzik-aawA0RJjBoPMYqscyaYwtLPrf2S7LLGK4aWAdP9AW2UI_c

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I funerali di Danilo Clemente a San Giovanni

Per un periodo di tempo, in seguito ad un infortunio patito per una caduta a terra che gli era costata la frattura del femore, Danilo venne ospitato presso l’Aratorio Familiare, dove ancora oggi molti lo ricordano. Qui aveva ricevuto le visite anche del fratello maggiore e del nipote.

E’ durante questo periodo della sua vita che Danilo ritrova una certa socialità, visto che all’Aratorio era parte integrante di una piccola comunità con la quale era possibile confrontarsi.

Il Direttore della Caritas Gubbio ricorda che in quel periodo Danilo ricevette una piccola pensione statale e così decise di tornare a condurre una vita autonoma.

Da lì a poco la sua condizione peggiorò, trovò il prefabbricato in ‘Largo Matteotti’ libero e vi si sistemò senza luce elettrica, acqua corrente e riscaldamenti. E’ vissuto così alcuni anni, poi è morto il 21 marzo scorso.

La sua morte ha suscitato sincero cordoglio tra gli eugubini, c’era della gente fuori San Giovanni ad aspettare l’uscita del feretro di Danilo Clemente, la sua vicenda umana, la sua sofferenza, hanno toccato il cuore e l’anima degli eugubini, a molti Danilo è apparso più vicino nella morte di quanto lo fosse stato in vita.

Le condizioni in cui si trova Largo Matteotti

Semplici cittadini e associazioni solidali del territorio, compresa la Caritas, hanno da subito chiesto l’immediata rimozione del prefabbricato e la bonifica e riqualificazione di ‘Largo Matteotti’, un piazzale sterrato disseminato di sporcizia e rifiuti nel cuore della città medioevale.

E’ stato detto che quel prefabbricato, che è stato l’emblema della sofferenza di due persone, 10 anni prima della morte di Danilo in Largo Matteotti, in un altro prefabbricato identico poi smantellato, era morto Franco F. di 60 anni di Torino, una morte del tutto simile la sua a quella di Danilo Clemente, dovesse essere subito rimosso.

Nei giorni scorsi, il Sindaco Stirati, al nostro giornale disse di aver inoltrato alla Regione una richiesta ufficiale di smantellamento del prefabbrico del 1984, ma, ci racconta una persona ben informata “l’iter di intervento della Regione è lungo e burocratico se non adeguatamente sollecitato“.

Che cosa prevederebbe questo iter? Inizialmente la Regione nomina un addetto (un funzionario) che ha il compito di accertare che il prefabbricato sia effettivamente di proprietà e competenza regionale. Ogni prefabbricato ha un codice, accertato questo codice, si passa alla fase della rimozione e smaltimento e al reperimento delle risorse economiche per sostenere questi passaggi (foglio con timbro).

Non è escluso che, per facilitare e velocizzare le operazioni di rimozione, la Regione conceda ad associazioni sul territorio il compito di farsi carico dei costi di smantellamento del prefabbricato, che al momento è chiuso tramite un paletto di legno posizionato sulla porta da un cittadino eugubino.

Francesco CaparrucciFotografie Cronaca Eugubina