I prodotti, non sono più solo tipici, ma la Mostra Mercato del Tartufo mette in scena la vita delle persone, i legami con il territorio. Il non arrendersi, non diventa resilienza, ma necessità dettata dall’amore per la propria terra, per le radici, per i legami di sangue: si chiama autenticità.

Isidoro Angeloni alla Mostra del Tartufo di Gubbio 2021
Isidoro Angeloni da 30 anni con la sua famiglia, la figlia Funny e il genero Enrico Valentini prepara la Vera Crescia di Gubbio, diventata un’eccellenza indiscussa del nostro paniere eugubino, esportato ovunque in Italia e nel mondo.
GUBBIO – L’autunno arriva sempre con il suo fascino antico e i colori discreti che ci invitano a cercare il caldo e la quiete. L’autunno a Gubbio arriva sempre con il suo richiamo della fiera enogastronomica dedicate al Tartufo bianco.
Terra di tartufi, al plurale, perché nei nostri boschi si trovano tutte le varietà, in tutte le stagioni.
Ma tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre è il bianco che fa da padrone, in vista anche delle festività e del Natale, in cui di sicuro il diamante per eccellenza scintilla sulla tavola addobbata a festa.
Oggi la cerimonia di apertura ha di fatto spalancato gli stand alle degustazioni, agli assaggi e alle presentazioni dei prodotti eugubini. Tipico, è quello che nell’immaginario collettivo racchiude la sfera dei saperi e sapori di un tempo, ma è ora un aggettivo da superare, in modo particolare qui a Gubbio, in un territorio che ha da mostrare sempre il meglio di sé, perché di questo vive e gode tutti i giorni.

Inaugurazione Mostra del Tartufo di Gubbio
Il tipico diviene esperienza di fatto, diviene quotidianità. Una normalità che tutti apprezzano, un legame con il passato, ma rivolto al presente e preservato per il futuro. Dopo tutto ci sono cose che ancora si fanno con le mani e con i sentimenti di sempre.
Gli artigiani restano legati alle tecniche, i cavatori di tartufi addestrano i loro cani, il fornaio prepara il pane tutte le mattine, le nonne cucinano i dolci per la colazione, i vignaioli seguono la fermentazione del mosto fino al giorno di San Martino, e in questi giorni ci si prepara per la raccolta delle olive.
Ecco allora che i prodotti, non sono più solo tipici, ma la Mostra Mercato del Tartufo mette in scena la vita delle persone, i legami con il territorio. Un legame mai perso, un valore ancora forte, in questo periodo di sconforto, regala rassicurazioni, anche nelle incertezze del momento. Il non arrendersi, non diventa resilienza, ma necessità dettata dall’amore per la propria terra, per le radici, per i legami di sangue: si chiama autenticità.
Insomma, a Gubbio la zucca di Halloween si trasforma in Tartufo, il re della tavola, e non c’è niente da scherzare! Solo tutto il buono da gustare.

Isidoro Angeloni con il cuoco e il personale al Bar Ristorante “La Valle”
Che Isidoro Angeloni sia l’antefatto della Vera Crescia di Gubbio, non vi è dubbio: la Vera Crescia di Gubbio è la sua, passa per la sua intuizione. È lui che ha portato alla ribalta questo pane povero, che ancora le mamme cuociono sotto la cenere del caminetto.
Prima di lui veniva solo fatta in casa, oppure in qualche ristorante, mentre Isidoro ha iniziato a produrla in modo artigianale e confezionarla, in modo che tutti possiamo trovarla già pronta da scaldare e nel rispetto della vera ricetta originale, quella di una volta.
Una vera arte tramandata di madre in figlia, oggi alla portata di tutti e capace di portare ovunque l’eugubinità e far assaporare e gustare il territorio di Gubbio. Sembra scontato, ma dopo tutto il gioco della farina e della lavorazione sono di una estrema importanza per mantenere quella morbidezza ed elasticità nell’impasto, che diviene poi croccantezza una volta scaldata in casa.
Possiamo ritrovare così i profumi del pane appena sfornato, la delicata sensazione di dolce che accompagna qualsiasi salume o carne nelle nostre tavole e che ci invita alla semplice convivialità. Volutamente resta non solo legato alla tradizione, ma anche a quella che è una vera e propria continuazione della tradizione stessa, un filo conduttore mai interrotto.
Oltre che nelle tavole di casa, farcita può essere considerato un cibo di strada; e poi, anche se non bisogna dirlo, è ottima anche con la cioccolata, o… con la crema alle nocciole.

Isidoro Angeloni
Ecco quindi che ci si aprono infiniti abbinamenti con i prodotti della norcineria e i vini locali, ma anche accompagnamenti enogastronomici con carni importanti: calda, scioglie il grasso del prosciutto senza cuocerlo, tiepida ci fa assaporare il sughetto del friccò; non copre l’aroma del tartufo e in ultimo è stata fonte d’ispirazione per lo Chef Max Mariola del Gambero Rosso, che ha saputo unire tutto un territorio in un morso.
Sarà la star di uno degli show cooking e mostrerà la sua crescia farcita di straccetti di vitello cotti alla piastra, formaggio pecorino, frittata con guanciale e per finire, scaglie appena affettate di tartufo bianco, condito con l’olio evo Brecce Rosse.
Isidoro dovrebbe proprio essere nominato cavaliere, dato che da 30 anni con la sua famiglia, la figlia Funny e il genero Enrico Valentini prepara la Vera Crescia di Gubbio, con loro è diventata un’eccellenza indiscussa del nostro paniere eugubino, esportato ovunque in Italia e nel mondo.
Isabella Ceccarelli – Fotografie Cronaca Eugubina