Il Sindaco Stirati: “Quello che dobbiamo evitare è di non monumentalizzare la memoria, di non farne un fatto retorico, grigio, asettico dove non si riconosce più nulla della verità storica ma va coltivata attraverso le testimonianze, la verità delle persone“
Era presente anche il dottor Marco De Paolis, Procuratore Generale Militare, che ha istruito e portato a dibattito 18 processi per le più gravi stragi nazi-fasciste compiute in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale

Veglia di Preghiera al Mausoleo
I bambini delle Scuole di Gubbio hanno deposto 40 rose rosse sul Muro dove furono fucilati i 40 Martiri
GUBBIO – Oggi, 22 giugno 2021, ricorre il 77° anniversario dell’eccidio dei Quaranta Martiri fucilati dai tedeschi nel lontano 1944.
La commemorazione è iniziata dalla mattina all’alba con la Santa Messa celebrata dal Vescovo Luciano Paolucci Bedini al Mausoleo ed è proseguita durante la mattina con le onoranza civili, il corteo ha deposto la corona di alloro presso il Monumento dei Caduti in Piazza Quaranta Martiri e poi all’Edificio scolastico, dove i 40 Martiri furono imprigionati e reclusi.
Il corteo poi ha proseguito fino al Mausoleo dove è intervenuta la Presidente dell’Associazione Famiglie Quaranta Martiri Onlus Laura Tomarelli, che ha ringraziato il sindaco di Gubbio e i sindaci dei territori limitrofi e il vicesindaco di Mirto della loro presenza, il dottor Marco De Paolis e Roberto Morroni Assessore della Regione Umbria.
“Questo è un dolore che rimane immutato tutti gli anni e che ci aiuta a fare memoria. – ha detto Lura Tomarelli– Noi vogliamo continuare a farla e i bambini, che sono qui presenti, ci possono aiutare in questo, sono la nostra speranza. Sono molto felice delle presenza anche delle Istituzioni perché è fondamentale che non dimenticano questo luogo, sono passati 77 anni ma in realtà non sono mai passati”.

Il Muro dove sono stati fucilati i Quaranta Martiri
La presidente ha lasciato poi la parola al sindaco Filippo Stirati: “Questi bambini rappresentano la memoria che è importante coltivare e non dimenticare, noi dobbiamo fare questo, impedire che si dimentichi.
Io ho inserito, infatti, tra le mie deleghe la cura della memoria e questo lo sento come un impegno, come un dovere etico, civile, istituzionale, morale perché soprattutto lo dobbiamo alle vittime che sono state colpite dalle rappresaglie e fucilazioni.
Quello che dobbiamo evitare è di non monumentalizzare la memoria, di non farne un fatto retorico, grigio, asettico dove non si riconosce più nulla della verità storica ma va coltivata attraverso le testimonianze, la verità delle persone”.
E’ poi intervenuto l’Assessore alla Regione Umbria Roberto Morroni: “E’ importante avere una salda e consapevole coscienza del proprio passato, questo vuol dire avere un valido ancoraggio per guardare avanti in maniera sempre responsabile.
È un orrore che non deve mai ripetersi, dobbiamo avere l’attitudine a guardarci intorno e a capire dove si annidano le insidie che possono mettere in pericolo le nostre conquiste irrinunciabili.
Le esperienze che abbiamo vissuto nella nostra città devono servire a cogliere quella coltre di indifferenza, la giornata come quella di oggi deve servire a alzare ancora più forte il grido e la voce verso l’accettazione di questi pilastri della convivenza civile”.

Le Autorità civili al Mausoleo
Si sono conclusi gli interventi con il dottor Marco De Paolis, Procuratore Generale Militare, che ha istruito e portato a dibattito 18 processi per le più gravi stragi nazi-fasciste compiute in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale: “Questo è un giorno molto importante per la comunità e sono felice di vedere molti bambini qui, noi se siamo qui a parlare liberamente lo dobbiamo anche a quei 40 Martiri che sono stati fucilati ingiustamente.
Abbiamo il dovere di tramandare la memoria e lo possiamo fare solo conoscendo i fatti, la storia, questo è un luogo di umanità e sappiamo che tutto quello che facciamo nella vita è dato dalle scelte che noi facciamo, anche i soldati tedeschi potevano scegliere e hanno scelto il male, nessuno l’ha obbligati a farlo. Siate degli uomini, sempre”.
La commemorazione si è poi conclusa con la Santa Messa officiata Don Fausto Panfili, Vicario Generale della Diocesi. Come da tradizione sul Muro dove sono stati fucilati i Quaranta Martiri, i bambini delle Scuole elementari di Gubbio hanno deposto 40 rose rosse.
Viviana Barbi – Fotografie Cronaca Eugubina