La Dottoressa Paola Tomassoli (Direttrice del Distretto Sanitario Alto Chiascio): “Riuscire a gestire pazienti malati di Coronavirus a domicilio significa intasare di meno gli Ospedali, e questo è molto importante. Si tratta di giovani Medici molto competenti che intervengono in maniera repentina, la nostra Asl ha ritenuto opportuno quindi implementare l’orario di questo servizio in un momento di grande difficoltà“
“Abbiamo bisogno da parte dei cittadini di comportamenti adeguati”

La conferenza stampa con Stirati e le Dottoresse Vinti e Tomassoli
GUBBIO – Nel corso della conferenza stampa indetta dal sindaco Filippo Stirati a Palazzo Pretorio per i contagi da Coronavirus che stanno portando la nostra città alla soglia della zona rossa, la Dottoressa Paola Tomassoli (Direttrice del Distretto Sanitario Alto Chiascio) ha sottolineato l’importanza dei Medici Usca (Unità Speciali di Continuità Assistenziale) nella lotta alla diffusione del Covid-19 a Gubbio.
La Dottoressa Tomassoli, prendendo la parola, ha detto: “I Medici Usca a Gubbio sono 5 e lavorano sette giorni su sette, e sono deputati alla cura dei pazienti Covid. Recentemente, data la gran mole di lavoro, ci hanno chiesto di implementare l’orario di lavoro perché hanno più di 100 pazienti da seguire a domicilio e devono monitorare anche il percorso di quelli che si avviano verso la guarigione.
Riuscire a gestire pazienti malati di Coronavirus a domicilio significa intasare di meno gli Ospedali, e questo è molto importante. Si tratta di giovani Medici molto competenti che intervengono in maniera repentina, la nostra Asl ha ritenuto opportuno quindi implementare l’orario di questo servizio in un momento di grande difficoltà.
I nostri infermieri del Distretto, oltre alla cura dei pazienti Covid-19, garantiscono anche gli altri servizi della Medicina territoriale, cioè la presa in cura a domicilio dei malati che non hanno patologia Covid. Nonostante il Coronavirus, le altre patologie vanno avanti e bisogna fronteggiarle.

Distretto Sanitario di Gubbio
Stiamo proseguendo sette giorni su sette anche con la campagna vaccinale, con delle difficoltà talvolta prevedibili, ma le difficoltà esistono in Medicina come in tutti i campi della vita, però c’è grande disponibilità a collaborare insieme, ma abbiamo bisogno da parte dei cittadini di comportamenti adeguati.
Tanti giovani stanno soffrendo di quello che sta accadendo, la pandemia sta sottraendo loro la socializzazione che è una componente molto importante del loro processo di crescita. I giovani ci chiedono scuola in presenza, scuola aperta, per questo c’è bisogno che ogni cittadino abbia un comportamento adeguato.
Stiamo vivendo un momento molto difficile caratterizzato dall’impasse di salute pubblica, economica, sociale, con problemi di natura psichica perché non ce la facciamo più nessuno“.
Francesco Caparrucci – Fotografie Cronaca Eugubina