Il Capodieci di Sant’Ubaldo: “Ho veramente tanti ricordi belli legati alla Festa dei Ceri. Quel giorno è un insieme di cose, di ricordi, di momenti, di emozioni, di abbracci, di discussioni. Però il ricordo più bello è quando vedevo i Ceri girare sulla Statua in cima al Corso, un’emozione grande

Alessandro Nicchi il giorno della investitura a Capodieci

GUBBIO – Alessandro Nicchi “Pittino” ha dato la prima spallata al Cero di Sant’Ubaldo quando ancora non aveva compiuto 17 anni, nel 1991.

All’epoca giocava con gli Allievi nazionali del Gubbio calcio, che erano una formazione molto forte che arrivò alle semifinali nazionali. Claudio Cecchetti (‘l Romano) era dirigente del settore giovanile e grande santubaldaro. Un giorno, Alessandro gli dice “se vinciamo mi fai prendere il Cero sul Buchetto?“.

E così fu, gli Allievi continuarono a vincere, e Alessandro entrò sotto le stanghe del Cero di Sant’Ubaldo sul Buchetto. Poi seguirono tanti altri momenti importanti legati al Cero del Santo Patrono, la muta di Barbi, San Francesco, la terza girata della sera, via XX Settembre, il Monte.

Ricordi bellissimi anche quelli legati al padre, Enrico Nicchi, che da giovane ha fatto tanti sacrifici per tornare a Gubbio il 15 maggio quando giocava in serie B.

Tornava per la Festa e per omaggiare il Patrono, qualche volta arrivava di pomeriggio, giusto il tempo della spallata e di accompagnare i Ceri in Basilica, e doveva ripartire. “Ha sempre vissuto la Festa con gioia.dice AlessandroHo tanti ricordi bellissimi legati a mio padre il giorno della Festa dei Ceri, perché la vivevamo insieme.

Quando vedevo i Ceri comparire sulla Statua, mio padre mi si avvicinava da dietro, mi dava una pacca sulla spalla e mi diceva ‘tranquillo, tranquillo Alessandro’. Io mi sentivo veramente tranquillo, perché mi bastava vederlo per esserlo. Questi sono i veri valori della Festa che dobbiamo riscoprire”. 

Alzata dei Ceri 2019

Lei è il primo Capodieci che intervistiamo dopo l’annullamento della Festa dei Ceri 2020. Che sensazioni prova, oggi, a così pochi giorni dal 15 maggio?

E’ difficile rispondere a questa domanda perché si tratta di sensazioni altalenanti. Inizialmente ho provato scoramento, ma bisogna reagire e mandare messaggi positivi al popolo eugubino che ha sempre reagito alle difficoltà, penso alle guerre e ai terremoti.

L’omaggio a Sant’Ubaldo si farà, e  questo deve riempirci il cuore. Poi ripartiremo con la Festa dei Ceri“.

La decisione di annullare la Festa è stata considerata unanimemente giusta e responsabile. Però si parla informalmente della possibilità di tenere la Festa l’11 settembre 2020, qualora vi fossero le condizioni sanitarie. Lei cosa pensa al riguardo?

Personalmente, visto il caso di eccezionalità rappresentato dalla pandemia, qualora vi siano le condizioni sanitarie, sono favorevole ad un’eventuale Festa dei Ceri a settembre. Purché sia libera da condizionamenti e senza problemi sanitari, che potrebbero snaturarla. La Festa è vita e gioia, diciamo che è una domanda alla quale sapremo rispondere meglio più avanti“.

Alessandro Nicchi

Qual è il ricordo più bello della Festa dei Ceri, che ancora oggi la emoziona? 

Ne ho veramente tanti. Quel giorno è un insieme di cose, di ricordi, di momenti, di emozioni, di abbracci, di discussioni. Però il ricordo più bello è quando vedevo i Ceri girare sulla Statua in cima al Corso, un’emozione grande“.

Da Capodieci di Sant’Ubaldo, il Cero del Santo Patrono, cosa si sente di dire oggi a tutti i ceraioli?

E’ un momento difficile per tutti, per l’Italia e per la città di Gubbio. Non fare la Festa è un dolore grande, ma tutto questo ci deve far stare più uniti e in sintonia, perché abbiamo capito che in un attimo può cambiare tutto.

Bisogna reagire, e pensare che rifaremo i Ceri e sarà una grande Festa all’insegna dell’unità e della solidarietà, come oggi“.

Francesco CaparrucciFotografie Photostudio Gubbio