Monsignor Paolucci Bedini: “Il tema della vittoria sulla morte che rincuora i discepoli di Cristo, ci parla degli eventi di oggi. Anche noi abbiamo bisogno di queste parole di speranza, in quanto la nostra vita terrena è fragile e limitata“

Canonizzazione, la Messa in Basilica
GUBBIO – “Nel Vangelo di oggi viene raccontata la Trasfigurazione, Gesù fa conoscere agli apostoli il mistero della Resurrezione, che passa prima dalla Passione e poi dalla morte”.
Questa la prima parte dell’Omelia, pronunciata da Monsignor Paolucci Bedini in Basilica, domenica mattina in occasione dell’828esimo anniversario della Canonizzazione di Sant’Ubaldo.
Il Vescovo Luciano ha poi aggiunto: “Il tema della vittoria sulla morte che rincuora i discepoli di Cristo, ci parla degli eventi di oggi. Anche noi abbiamo bisogno di queste parole di speranza, in quanto la nostra vita terrena è fragile e limitata. Siamo anche noi chiamati all’Eternità sull’esempio del nostro Patrono che durante tutta la sua vita testimoniò la sua fede nella Resurrezione”.

Il Capodieci Alessandro Nicchi
La cerimonia religiosa si è svolta in ottemperanza ai nuovi decreti governativi sull’emergenza Coronavirus, che hanno imposto restrizioni riguardanti gli ingressi alla Basilica per evitare assembramenti.
Erano presenti il sindaco Filippo Stirati, le autorità civili e militari della città di Gubbio, i Presidenti delle Famiglie ceraiole Ubaldo Minelli, Patrick Salciarini e Alfredo Minelli, i Capitani e Capodieci della Festa dei Ceri 2020, i presidenti del Maggio Eugubino Lucio Lupini e dell’Università dei Muratori Fabio Mariani.
Al termine della Santa Messa è stato ufficialmente investito il Primo Capodieci di Sant’Ubaldo, Alessandro Nicchi, con il passaggio simbolico dello stemma dal Capodieci del 2019 Pietro Menichetti al nuovo Capodieci 2020.
Francesco Caparrucci e Daniele Lilli – Fotografie Photostudio Gubbio