Luca Morelli gestisce “B&B Dimora Morelli” a Gubbio. A Cronaca Eugubina afferma: “Il turismo in città può essere considerato leggermente in crescita rispetto al 2015 e 2016 utilizzando i dati del 2018 ed i dati parziali del 2019”
GUBBIO – Dopo l’intervista all’assessore Oderisi Nello Fiorucci, che ha parlato di un “modello di sviluppo con turismo e cultura al centro“, per fornire un quadro ancora più completo dell’andamento del turismo a Gubbio, e per approfondire le problematiche legate alla possibilità che la città viva effettivamente di turismo, abbiamo intervistato Luca Morelli gestore di “B&B Dimora Morelli”.
Da quanti anni gestisce la sua attività ricettiva?
“Tre anni e mezzo. Dopo un periodo di lavoro come infermiere a Roma e di formazione post laurea nelle Business School, sono rientrato finalmente a Gubbio dove gestisco il B&B Dimora Morelli con ottimi risultati.
Per fare questo sono partito da una ‘business idea’ che ritenevo vincente, ho cercato di svilupparle con un approccio scientifico, e di mettere sul campo le mie competenze manageriali e la mia sensibilità relazionale con i clienti, ed ho spinto al massimo sull’acceleratore lavorando intensamente ed investendo tutto quello che avevo per innalzare il livello di servizi della struttura”.
In questo periodo di tempo come sono cambiati i flussi turistici in città?
“Il turismo in città, esclusa l’infelice parentesi del terremoto, può essere considerato da un punto di vista generale leggermente in crescita sia rispetto al 2016 che rispetto al 2015 utilizzando i dati del 2018 ed i dati parziali del 2019”.
Come sta andando la stagione estiva 2019?
“Mi pare di percepire che non va male, ma potrebbe andare meglio. Purtroppo noi lavoriamo in un settore sottoposto a delle rapide fluttuazioni di mercato in base a molte variabili come ad esempio il tempo che potrebbero incentivare o disincentivare il turista.
L’arrivo dell’estate in ritardo ha sicuramente spinto molti turisti a non muoversi e a pianificare le proprie vacanze più tardi. Un altro dato che va preso in considerazione è il ritorno degli italiani all’estero”.
Se l’aspettava così o aveva aspettative differenti?
“Sicuramente avevo aspettative superiori, soprattutto nel mese di giugno, anche se sono andato in crescita rispetto all’anno precedente mi aspettavo un incremento maggiore, ma ora tutto è tornato alla normalità, ho cercato di potenziare gli strumenti di social media marketing, grazie ai quali, a luglio sono tornato agli stessi livelli di saturazione che avevo lasciato a maggio e aprile”.
Cosa manca a Gubbio per essere a tutti gli effetti città turistica?
“Gubbio è una città ad altissimo potenziale che si merita di più, ma allo stato attuale non è pronta per un turismo di massa. Per far diventare Gubbio una città che vive di turismo le aree di miglioramento sono moltissime.
Riguardano sia i grandi investimenti nelle infrastrutture della città (parcheggi per molte macchine, tunnel sotterranei o altri mezzi per agevolare l’accesso nel cuore del centro storico), si dovrebbe aumentare il livello dei servizi come ad esempio un servizio di ‘shuttle’ veloci per collegare Gubbio all’aeroporto, alla stazione e alle altre città più importanti dell’Umbria, aumentare anche l’offerta turistica con una serie di percorsi turistici strutturati e integrati tra ambiti territoriali diversi.
Organizzare durante l’estate almeno una rassegna musicale di livello internazionale (purché questi progetti siano economicamente sostenibili)”.
Francesco Caparrucci