Pietro Menichetti: “Il Cero è come la vita, si procede per tappe, Cero piccolo, mezzano e grande, con la passione che cresce sempre più dentro e poi arriva un momento in cui bisogna essere intelligenti nel capire che bisogna cambiare ruolo, magari cercando di aiutare i giovani“

Pietro Menichetti con il Presidente Minelli e Bossi
GUBBIO – Domenica 13 gennaio, presso la Taverna di via Ubaldini, i ceraioli santubaldari hanno scelto Pietro Menichetti come Capodieci per la Festa dei Ceri del prossimo 15 maggio 2019. Al termine dello spoglio Pietro Menichetti è stato eletto Capodieci con 309 voti, mentre il candidato Diego Pascolini ha ricevuto 237 voti.
A pochi giorni dall’elezione, Cronaca Eugubina ha intervistato il neo Capodieci Pietro Menichetti per raccogliere le sue emozioni. Il Capodieci ha raccontato la carriera ceraiola e come vivrà l’avvicinamento al grande giorno della Festa dei Ceri 2019.
Cosa si prova ad essere eletti Capodieci?
“Sto provando tante emozioni, diverse e tutte forti. Nella mia generazione a Padule ci sono altri grandi ceraioli che hanno fatto una carriera ottima nel Cero e sono stato fortunato che anche loro abbiano scelto me. Oltre ad una grande emozione, ho la consapevolezza di avere un gruppo di ceraioli santubaldari molto unito che mi sostiene.
E’ l’unione, la voglia di stare insieme che fanno la differenza in un grande gruppo. Siamo un Cero forte e mi impegnerò al massimo per poter fare una grande corsa, unire i vari gruppi in armonia e sintonia. Faccio parte della zona grande di Padule, ma mi rende felice sapere che anche altre zone mi sostengono“.
Ci racconta la sua carriera ceraiola?
“Riguardo alla mia carriera ceraiola, posso dire che sono stato tanto fortunato perché ho preso il Cero con diverse mute. Ho iniziato a prendere il Cero grande nel 1996, avevo 16 anni quando il Capitano dei Ceri dello scorso anno Francesco Rossi mi ha lasciato il Cero sul Monte.
Poi a 20 anni sono entrato nella muta di Padule sulla Salara, a 25 anni ho fatto la girata. Poi ho fatto il Corso, e la punta sui Meli e sulla muta di Migliarini. Ora che avrò l’onore di alzare la Brocca mi rendo conto che la mia carriera ha raggiunto l’apice e che poi dovrò cambiare il mio ruolo nel Cero.

Pietro Menichetti
Il Cero è come la vita, si procede per tappe, Cero piccolo, mezzano e grande, con la passione che cresce sempre più dentro e poi arriva un momento in cui bisogna essere intelligenti nel capire che bisogna cambiare ruolo, magari cercando di aiutare i giovani senza essere invadenti, ma facendogli sentire che non sono soli“.
Come vivrà questo avvicinamento al 15 maggio da Capodieci del Cero del Santo Patrono?
“Sicuramente in questo avvicinamento al 15 maggio, lavoreremo sulla corsa nei minimi particolari affinché il Cero di Sant’Ubaldo possa fare una grande corsa come merita e come meritano i ceraioli santubaldari. Poi ovviamente si vive con un pizzico di spensieratezza, essendoci la grande voglia di stare insieme, le feste e i bei momenti vengono da sé“.
Di Ilaria Stirati – Fotografie Simone Grilli e Photostudio Gubbio